Tutti, almeno una volta nella vita, si saranno chiesti se da qualche parte fra le stelle ci siano delle forme di vita intelligenti. La fantascienza ci ha sempre suggerito l’esistenza di forme di vita aliene e oggi, con tutta la mole di radiosegnali che abbiamo inviato nello spazio, ci si domanda se qualche alieno potrebbe aver captato uno di questi segnali. Se ciò fosse avvenuto e volessero risponderci, come riportato da Focus, potremmo scoprirlo fra una manciata di anni…
Fin dal 1972 la NASA utilizza una fitta rete di stazioni di comunicazione radio denominata Deep Space Network (DSN) per poter inviare segnali alle sonde spedite verso i confini più remoti del nostro Sistema Solare. Sempre tramite queste stazioni sono altresì in grado di ricevere dati e comunicazioni proprio dalle sonde esplorative. Ce ne sono parecchie che ormai si sono allontanante moltissimo da noi: le sonde Voyager 1 e 2 hanno ormai abbandonato il nostro Sistema Solare, mentre la Pioneer 10 o la New Horizons, sono entrambe lanciate e pronte a seguire l’esempio delle altre sonde, lasciando il nostro Sistema Solare e proseguendo nell’esplorazione spaziale. In tutti questi decenni è sempre stato possibile comunicare con queste sonde tramite radiosegnale.
I due astronomi Howard Isaacson e Reilly Derrick hanno cercato di individuare quali e quante stelle siano state raggiunte dai nostri segnali radio. In questo modo è possibile capire da quali di queste potremmo aspettarci una risposta. Per poter individuarle hanno utilizzato il catalogo stellare della missione GAIA dell’Agenzia Spaziale Europea, la mappa 3D più accurata delle stelle presenti nella nostra galassia. In particolare vengono qui evidenziale le oltre 330 mila stelle nei dintorni del Sole, entro una distanza di 100 parsec (corrispondenti all’incirca a 20 milioni di volte la distanza fra Terra e Sole).
Secondo le loro analisi i segnali del DSN hanno raggiunto quattro stelle. Se queste si dovessero trovare nei pressi di esopianeti abitati e gli alieni volessero risponderci, i loro radiosegnali potrebbero raggiungerci nel corso di una manciata di anni. Se ci fossero degli abitati su una delle stelle presenti nel percorso dei segnali ricevuti dalla Pioneer 10, e avessero lanciato una risposta al nostro segnale, è probabile che raggiungerebbe la Terra entro il 2029. I radiosegnali prodotti in risposta a quelli emanati dalle sonde Voyager potrebbero raggiungerci poco dopo, nel 2031 e nel 2033. Non c’è certezza, però, che attorno a queste stelle ci possano essere dei pianeti compatibili con la vita. Gli astri avvistati sono decisamente meno brillanti del Sole e non è facile distinguere il transito di corpi celesti davanti ad essi. Senza dubbio è importante sottolineare che non è raro che ci siano esopianeti attorno a stelle lontane. Quindi non ci resta che aspettare e vedere se qualcuno, da qualche sperduto angolo della galassia, ci risponda “ehilà!“.
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