Dopo solo nove partite, è arrivata la decisione del Genoa. Andriy Shevchenko è stato esonerato dal club genovese a causa dei soli tre punti conquistati in 10 partite.
Una media di 0,3 punti a partita e un diciannovesimo posto decisamente non gradito dalla società, hanno portato Zangrillo & Co. a optare per il cambio in panchina. Ma è davvero colpa dell’allenatore ucraino ed ex leggenda del Milan, o la rosa non è all’altezza? Riuscirà il Genoa a salvarsi con una squadra che fino ad oggi ha dimostrato poco e nulla?
A sostituire Shevchenko sarà l’ex allenatore dell’Herta Berlino, Bruno Labbadia, cinquantacinquenne italo-tedesco. Nel frattempo che il nuovo tecnico del grifone sceglierà il suo staff, la panchina sarà occupata da Abdoulay Konko, ex giocatore del Genoa, affiancato da Roberto Murgita, anche lui ex rossoblù.
La permanenza del mister africano sarà però alquanto breve: si pensa infatti che guiderà la squadra solo nella trasferta di Firenze di lunedì sera.
Diciannovesimo posto, dodici punti in ventuno partite giocate e pochissime possibilità di salvarsi. Venti gol fatti e trentanove gol subiti: diciassettesimo posto nella lista dei migliori attacchi e quattordicesimo nelle migliori difese, a pari merito con la Lazio di Maurizio Sarri).
Questi dati hanno portato la società a esonerare prima Ballardini e ora Shevchenko; che sia invece la rosa a non essere all’altezza? Sarà Labbadia a risponderci, per quanto salvare il Genoa in questo momento sembri essere un’impresa a dir poco impossibile.
Il capocannoniere della rosa è Mattia Destro, ottavo miglior marcatore in Serie A con otto gol all’attivo in tredici partite giocate. Cambiaso è invece il miglior assistman, con ben quattro passaggi decisivi e diciannovesimo nel campionato.
Che siano questi i nomi dal quale dovrà ripartire Labbadia? Lo scopriremo nei prossimi mesi, sperando che non avvenga un altro stravolgimento di rotta in panchina, come spesso succede al Grifone…
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