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Gaza: tra possibile tregua e dichiarazioni controverse

di Redazione Network NCI

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Il conflitto tra Israele e Hamas ha raggiunto i 682 giorni. La situazione attuale ruota intorno alla discussione su una possibile tregua di 60 giorni con rilascio di ostaggi. Tutto ciò avviene in un clima di tensione, tra dichiarazioni importanti da parte degli ex vertici dell’intelligence israeliana e la rabbia internazionale.

Prospettive di tregua

Alcune fonti giornalistiche parlano di un possibile cessate il fuoco a Gaza. Si tratterebbe di una tregua di 60 giorni con il rilascio di dieci ostaggi, in cambio dell’evitare l’attacco di terra israeliano.

Con l’obiettivo di chiedere la fine della guerra e il rilascio degli ostaggi sono in corso proteste in tutto Israele. Secondo Benjamin Netanyahu esse rendono meno probabile un cessate il fuoco, in quanto “coloro che oggi chiedono la fine della guerra senza sconfiggere Hamas non solo stanno irrigidendo la posizione di Hamas e prendendo le distanze dal rilascio dei nostri ostaggi, ma stanno anche assicurando che le atrocità del 7 ottobre si ripeteranno ancora e ancora, e che i nostri figli e le nostre figlie dovranno combattere ancora e ancora in una guerra senza fine”.

Dichiarazioni controverse

Sono state registrate le parole di un ex comandante dell’intelligence israeliana, il generale Aharon Haliva. Egli sostiene che per ogni vittima del 7 ottobre dovrebbero morire 50 palestinesi, e addirittura aggiunge “non importa se sono bambini”. Le prove sono state trasmesse da Channel 12.

Parole forti anche da parte di Esmaeil Baqaei, ministro degli Esteri iraniano. “La minaccia di una completa occupazione di Gaza è un altro chiaro segno dell’intenzione di fare una pulizia etnica e un genocidio”.

Si espone anche  il parroco di Gaza, padre Gabriel Romanelli: “È arrivato un ordine di evacuazione di tutto il quartiere”.

Amnesty International, organizzazione che si occupa di difesa e promozione dei diritti umani, critica con rabbia i recenti accadimenti. “Israele sta conducendo una deliberata campagna di fame nella Striscia occupata, distruggendo sistematicamente la salute, il benessere e il tessuto sociale della vita palestinese”, dichiara.

 

Fonti: Tgcom24 e SkyTg24 (aggiornamento delle 16.30 del 18.08.25)

Articolo di Noemi Barlocco per Nasce Cresce Ignora.

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