di Nasce Cresce Ignora
Il mondo delle serie tv spesso è spietato e priva i fan di opere di una certa rilevanza, lasciandoli a bocca asciutta dopo un avvio di una certa caratura. In alcuni casi però serie con molto hype dietro non riescono nemmeno a vedere la luce. È il caso della serie prequel de “Il Trono di Spade”, cancellata definitivamente nonostante la spesa di 30 milioni per girare l’episodio pilota. A raccontare cosa si cela dietro la cancellazione ci ha pensato l’ex presidente della WarnerMedia Bob Greenblatt in un’intervista con James Andrew Miller nel suo nuovo libro, “Tinderbox: la spietata ricerca di nuove frontiere della HBO“.
Game of Thrones, la verità sul prequel cancellato
Niente paura però, perché non stiamo parlando dell’attesissimo Game of Thrones: House of the Dragon, che verrà presentato in anteprima nel 2022. Qui si tratta di un progetto precedente, il cui fallimento ha messo a repentaglio anche la buona riuscita successiva proprio di House of the Dragon. Già nel 2017 si vociferava che un paio di spin-off prequel fossero in cantiere, uno di molte migliaia di anni antecedente alla serie principale. La serie avrebbe avuto tra i protagonisti Naomi Watts, ma fu cancellata quasi immediatamente. Ora sappiamo perché.
Greenblatt ha rivelato: “Avevano speso oltre 30 milioni di dollari per un episodio pilota di un prequel di Game of Thrones, girato nel 2019 in Irlanda del Nord. Era già in produzione quando sono arrivato io. Quando ho visto un montato, pochi mesi dopo, ho detto a Casey Bloys (responsabile dei contenuti di HBO e supervisore della serie originale) che secondo me non funzionava. Non manteneva le promesse e lo standard della serie originale, non era all’altezza. Con mio sollievo lui non ha posto obiezioni ed è stato d’accordo con me. Così abbiamo deciso di staccare la spina. C’era un’enorme pressione affinché facessimo le cose in un certo modo, ma non avrebbe funzionato. È stato meglio così”.
La speranza ora è che i fan non restino delusi dalla nuova e imminente Game of Thrones: House of the Dragon. La serie ispirata alle opere di George R.R. Martin infatti, pur avendo numerosi detrattori per essersi discostata enormemente dal progetto di partenza, rimane una delle più amate della storia, nonostante il finale controverso. Raccogliere un’eredità del genere non sarà certo semplice
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di Pietro Magnani
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