Esattamente 30 anni fa si spegneva Freddie Mercury, il famoso leader dei Queen, consumato dall’allora incurabile Aids. Ma il suo mito, ancora oggi, è acceso come allora, alimentato dalla sua leggenda.
La storia ha inizio quando, a 24 anni, Farrokh Bulsara (in arte Freddie Mercury) si propone come autore e cantante di un gruppo locale di nome “Smile”. Il gruppo aveva appena perso il suo cantante, così, Brian May e Roger Taylor acconsentono al suo ingresso nella band. È proprio qui che i 3, insieme al bassista, John Deacon, danno vita ai famosi Queen, dando così inizio alla parabola ascendente del loro frontman. Il suo successo è dovuto soprattutto alla sua ineguagliabile e inconfondibile voce, ma anche alla sua figura estroversa e alla sua indole “borderline”. La leggenda vive ancora oggi grazie al giusto mix di queste sue innate caratteristiche che riuscivano a fondere insieme i sensi dell’udito e della vista in un piacere unico nel suo genere. La sua voce faceva, infatti, da sottofondo alle coreografie e agli abiti appariscenti, il giusto insieme che ha contribuito a creare quello che per molti è stato il miglior frontman di tutti i tempi e un’icona senza tempo. “Who wants to live forever?” recita un suo brano del 1986, quasi l’inno eterno di una figura che ancora oggi, a 30 anni dalla sua morte, rimane immortale.
Freddie Mercury ci lasciava, il 24 novembre 1991, nella sua villa di Londra, a Garden Longe. Soltanto pochi giorni prima aveva deciso di annunciare al mondo la malattia che lo stava consumando, l’Aids, con un comunicato ufficiale. Una scelta di tempo coraggiosa, facendo da schermo alle persone più vicine a lui per evitare, così, di coinvolgerle in una bufera mediatica.
Si, perché il nome di Freddie Mercury era spesso associato a trasgressione e avere l’Aids 30 anni fa era sinonimo di scandalo. La fine della sua carriera è stata, comunque, all’altezza del suo mito. Infatti, nonostante la debilitante, e allora incurabile, malattia, Freddie continuò a creare e registrare musica. La sua voce, sorprendentemente non fu mai intaccata dall’Aids e il suo ultimo pezzo ne fa da testimone. Un mese prima della sua morte venne pubblicato un singolo, tratto dall’album Innuendo, “The show must go on” che, col senno di poi, sembra voler dire ai suoi fan che, nonostante tutto, “lo spettacolo deve continuare”.
L’amore sconfinato dei suoi fan e il successo che ancora oggi i suoi brani hanno in tutto il mondo, sono l’ennesima riprova che le leggende, a conti fatti, non muoiono mai davvero.
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di Antonio Stiuso
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