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Francia-Italia rappresenta un nuovo inizio per la Nazionale?

di Cristian Castellini

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La vittoria contro la Francia per 1-3 allo Stadio dei Principi ha esaltato tutti i tifosi. Non solo un risultato; le azioni avvolgenti che hanno portato alle reti dell’Italia hanno certificato una nuova alchimia di squadra. Luciano Spalletti è riuscito a dare una forma e un’identità alla Nazionale?

Francia 1-3 Italia: la rinascita Azzurra riparte da qui?

Il gol subito dopo 12 secondi da Bradley Barcola sembrava l’inizio perfetto per una débacle clamorosa. La distrazione di un tormentato Di Lorenzo è costata cara. Addirittura Donnarumma si è lamentato con l’arbitro perché ha fischiato l’inizio della partita quando il nostro portiere era fuori dal campo, e al momento del gol non aveva avuto ancora il tempo per allacciarsi i guanti. Ciononostante, l’Italia non si è persa d’animo e ha continuato a giocare la sua partita. La traversa di Frattesi ha dimostrato che gli Azzurri erano ancora vivi, pronti a rispondere. E così è stato.

Le reti di Dimarco, Frattesi e Raspadori non sono state casuali, né “immeritate”. Cruciali son stati i cambi di campo, da un’ala all’altra del 3-5-1-1 approntato da Spalletti. Il tecnico della Nazionale ha cucito la formazione su misura del “blocco Inter” e di tutti i giocatori abituati a lavorare con una difesa a 3. E in effetti il risultato si è visto, dato che tutti gli interpreti erano molto più a loro agio tatticamente. Quando il sistema di gioco è già metabolizzato nella testa dei calciatori è più facile lavorare, nonostante il poco tempo a disposizione.

Un risultato cruciale

Donnarumma

Donnarumma (@Shutter Stock)

Certo, la Francia non sta vivendo il momento più felice della sua storia calcistica. La finale dei Mondiali e la semifinale degli Europei, perse contro Argentina e Spagna, hanno dimostrato come i cugini d’Oltralpe siano una delle Nazionali più forti sulla carta, ma che sul campo hanno grossi problemi a trovare la giusta alchimia. Ciononostante, i “Bleus” nelle ultime competizioni internazionali sono sempre arrivati in fondo. Il ciclo Deschamps sembra giunto al capolinea, ma la Nazionale francese è comunque estremamente performante.

L’Italia che si è presentata agli Europei di qualche mese fa non avrebbe sconfitto questa Francia. Per questo motivo bisogna complimentarsi con i giocatori, che hanno trovato l’unità di intenti che si era persa dopo Italia-Macedonia del Nord del 24 marzo 2022, la partita che ci ha escluso dai Mondiali del Qatar. Ma soprattutto, questo risultato è arrivato contro gli avversari di sempre, in casa loro e con una formazione priva di Gianluca Scamacca e Nicolò Barella, probabilmente il giocatore più forte fra quelli convocabili. La carica data da una prestazione simile si farà sentire nelle prossime partite di Nations League, e servirà ad accompagnarci al Mondiale 2026, dove l’imperativo sarà quello di essere protagonisti.

La nostra Nazionale è “sottovalutata”?

Napoli

Spalletti (@Shutterstock)

Certo, in attacco abbiamo pochissimi interpreti di livello. Retegui è appena arrivato nel “calcio che conta” insieme all’Atalanta di Gasperini, Scamacca ha un rendimento sempre altalenante, Raspadori non è riuscito a “prendersi” il Napoli mentre altri nomi come Zaniolo si sono totalmente persi. Non stupisce infatti la scelta di schierare Lorenzo Pellegrini dietro un’unica punta. La nostra Nazionale deve basarsi sul centrocampo, reparto dove possiede interpreti molto importanti. Sandro Tonali è tornato in grande stile, Nicolò Barella raggiunge livelli sempre più alti, Davide Frattesi è sempre più letale in area di rigore con i suoi inserimenti, e altri giocatori come Fagioli, Brescianini e Ricci hanno dimostrato di avere la stoffa giusta per diventare grandi giocatori.

Anche la difesa non è da meno. Il reparto è sempre più giovane e, tralasciando il grave errore di Di Lorenzo, la retroguardia composta con Calafiori, Bastoni e il subentrato Buongiorno ha funzionato molto bene. Insomma, la rinascita sembra ben avviata, nonostante la cronica assenza di attaccanti, e sarà accompagnata da un Donnarumma sempre più capitano e leader. In bocca al lupo a Spalletti e ai suoi!

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