Il verdetto è stato dato, Joker: Folie à Deux è un vero e proprio flop. I giudizi della critica specializzata e del pubblico sono quasi tutti negativi, e gli analisti prevedono guadagni sotto le aspettative. Ma fermiamoci un attimo e domandiamoci: a cosa è dovuto questo fallimento? Quali sono le cause dietro la clamorosa debacle di questo sequel? Noi la nostra idea ce la siamo fatta, ma per spiegarla dobbiamo prima partire da certe affermazioni che sono state fatte in questi giorni.
Durante un’intervista con il Wall Street Journal, il presidente della distribuzione nazionale per Warner Bros., Jeff Goldstein, ha dato una sua interpretazione al flop di Joker: Folie à Deux. Il dirigente ha usato queste parole: “Il motivo dell’insuccesso risiede nella sua fanbase. La maggior parte degli spettatori è composta da un pubblico maschile, e questo ha influenzato negativamente la capacità degli spettatori di identificarsi con il personaggio interpretato da Lady Gaga“. Un discorso similmente banale e ridicolo era stato fatto qualche mese fa da Kathleen Kennedy in merito a un altro progetto, in questo caso della Disney, ripudiato dal pubblico e dalla critica: The Acolyte. Ma non sarà che, invece del pubblico, la colpa sia di chi manda sul mercato prodotti che, semplicemente, sono scadenti?
Come avrete già capito, noi troviamo imbarazzanti queste dichiarazioni, che non fanno altro che attirare la rabbia degli spettatori. Quegli stessi spettatori che hanno pagato il biglietto del cinema, o un abbonamento, per vedere dei prodotti scadenti e gestiti male. La Warner e la Disney dovrebbero almeno avere la decenza di ammettere il fallimento, di scusarsi con il pubblico e di avere il coraggio di dire: “Joker: Folie à Deux e The Acolyte andavano concepiti in maniera diversa, oppure non andavano nemmeno fatti”. Il fatto di doversi riparare ogni volta dietro allo spettro del maschilismo e della misoginia non regge più. Un tentativo inutile di salvare la faccia, rendendo il tutto più grottesco e ridicolo, proprio come questi due progetti da loro concepiti. Uno spauracchio dietro a cui nascondersi per non prendersi le proprie responsabilità.
Ma proviamo a immergerci un attimo nella testa di questi dirigenti e a aderire a un sistema politicamente corretto. Le risposte ad alcune nostre domande e ad alcuni dubbi ci risulteranno più semplici del previsto:
Ci teniamo a precisare che ogni persona è libera di farsi piacere o meno ciò che vuole. Così come teniamo a sottolineare che ci sono casi in cui effettivamente determinati atteggiamenti tossici portino una frangia del pubblico a odiare a prescindere un prodotto, ovviamente erroneamente. Ma non regge quando il fallimento è tanto esteso: non può essere colpa di pochi spettatori retrogradi e ottusi quando il tonfo è così clamoroso.
Noi siamo qui per riportarvi le indiscrezioni e le news legate alla settima arte, per recensire i prodotti per il grande e piccolo schermo. Il nostro scopo non è altro che farvi appassionare al meraviglioso mondo del cinema e delle serie tv. Proprio per questo motivo ci sentiamo in dovere di criticare le parole di Goldstein e della Kennedy, che ricorrono a tematiche serie, quali il maschilismo e la misoginia, per nascondere il loro fallimento e dare la colpa al pubblico.
“Joker 2 non ha una trama coinvolgente, non lascia spazio all’evoluzione dei suoi personaggi e resta bloccato nella sua ossessione di essere un film musicale e di far esibire Lady Gaga e Joaquin Phoenix in performance musicali che, dopo un po’, stancano e non aggiungono nulla alla storia”, recita il giudizio critico, che noi condividiamo, di Marianna Ciarlante, giornalista di Today. A chi verrà data la colpa in questo caso?
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Articolo di Salvatore Carboni
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