di Domenico Scala
Finto cieco per vent’anni, un dipendente pubblico di Fermo percepiva l’assegno di invalidità dal 2001. Scoperto dalla Guardia di Finanza locale, l’uomo è stato denunciato con l’accusa di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Importo totale incassato: circa 145mila euro.
La prova del nove: il (finto) cieco che indica la strada
In un’occasione ha addirittura fornito agli stessi Finanzieri, in veste di come comuni passanti bisognosi di indicazioni stradali, precise informazioni sull’itinerario da seguire, indicando a gesti le strade da percorrere e dove avrebbero dovuto svoltare. Dalle ricostruzioni l’uomo, originario di Porto Sant’Elpidio (FM), aveva dichiarato la condizione di “cieco assoluto”. Aveva una pregressa patologia del campo visivo, ma nel 2001 la commissione medica accertatrice avrebbe illegittimamente riconosciuto l’aggravamento dell’invalidità, consentendo al dipendente di percepire importi mensili compresi tra gli 800 ed i 1.000 euro, sommati al normale stipendio incassato come dipendente pubblico. Tuttavia il medico di categoria, oculista, responsabile della valutazione tecnica della commissione medica competente, è deceduto nel 2013.
L’indagine condotta dai militari, che hanno sempre operato in abiti borghesi, ha consentito di verificare le abitudini quotidiane dell’uomo, il quale abitualmente si recava a lavoro a bordo di mezzi pubblici, senza ricorrere a mezzi di aiuto come bastone, cane guida o accompagnatore. Nel tragitto casa-lavoro e negli spostamenti quotidiani non utilizzava occhiali, attraversava con disinvoltura la strada schivando ostacoli e salendo il marciapiede.
Il precedente
Purtroppo questo non è il primo caso di “falso cieco” dell’anno. Lo scorso Maggio era infatti già venuto a galla un caso simile a Strongoli (KR). Un 67enne percepiva in maniera illecita una pensione di invalidità fin dal 2011. Anche in questo caso, all’esito di una complessa attività di analisi operativa di rischio i Finanzieri del Comando Provinciale di Crotone avviarono un’indagine. Al termine, la Procura della Repubblica di Crotone ha deferito il responsabile per “truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche”.
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di Domenico Scala
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