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La fidanzata distrugge sbadatamente 370 milioni di dollari, l’incredibile vicenda

Era il 2013 quando James Howells, un cittadino di Newport,  si rese conto di aver accidentalmente perso nella discarica un hard disk su cui erano memorizzati i codici d’accesso di un wallet contenente i bitcoin che aveva iniziato a cumulare a partire dai quattro anni precedenti. 

L’imprevisto è nato a causa dell’identicità del suo oggetto elettronico con quello della sua ex fidanzata. È accaduto difatti che Hafina, sua compagna all’epoca dell’avvenimento, portò la presunta immondizia all’impianto di scarico prima che il suo innamorato avesse il tempo di prevenire l’accorrere dell’indicibile equivoco. L’hard disk in questione, finito sotto un’immenso ammasso di rifiuti , non è mai stato recuperato. Nonostante ciò, Howells è convinto che sia ancora da qualche parte nel mare di pattume, e sta facendo di tutto per ottenere il permesso dal consiglio cittadino per avviare le ricerche. Dall’analisi degli scatti ritraenti l’area incriminata, l’uomo ha dedotto che il disco si trovi in ​​un perimetro di 200 metri quadrati. E probabilmente a una profondità di non più di 15 metri.

Otto anni fa un singolo Bitcoin valeva mille dollari,  oggi invece, una sola unità della criptovaluta viene scambiata per circa 50 mila dollari. E, dato che di monete virtuali James ne possedeva 7500, si può facilmente calcolare la sua perdita, corrispondente a 370 milioni di dollari.

Un setaccio dal peso di 370 milioni di dollari

Per farsi dare i permessi necessari ad avviare gli scavi, Howells è arrivato a promettere al consiglio il 25% del valore dei Bitcoin.  Tuttavia, l’autorità locale si è dimostrata incorruttibile, adducendo a problemi burocratici e ambientali. Giustificando inoltre la propria posizione ideologia con l’ingente costo della ricerca, a fronte della quale non vi sarebbe alcuna garanzia di trovare il disco rigido.

Howells , imperterrito nella sua lotta, si è così rivolto a un fondo speculativo, che sarebbe disposto a coprire le spese in cambio di una parte del malloppo. Lo stesso uomo ha poi contattato OnTrack, un’ azienda leader nel recupero dati, capace di acquisire per conto della NASA le informazioni di qualunque hard disk.

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di Gabriele Nostro

Redazione NCI

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