di Redazione NCI
Un ex giocatore dello Schalke sembrava essere morto. È rispuntato però dopo ben 4 anni e al momento è sotto processo per truffa all’assicurazione.
Il processo si svolge in Germania, al tribunale di Essen, dove l’ex calciatore dell’Hertha Berlino Hiannick Kamba è accusato di aver inscenato la sua morte nel 2016. Dopo quel tragico, e falso, evento, la moglie avrebbe incassato 1,2 milioni di euro dall’assicurazione. Hiannick Kamba rischia fino a 10 anni di carcere nel caso venga riconosciuto colpevole. La morte del 35enne era stata dichiarata dopo un tragico incidente stradale avvenuto nella Repubblica democratica del Congo. La procura tedesca sembra abbastanza convinta della sua colpevolezza.
Kamba è passato attraverso il settore giovanile dello Schalke, giocando a fianco a future stelle come Manuel Neuer e Benedikt Howedes. La sua carriera è poi proseguita in squadre di serie inferiori come SV Zweckel e VfB Huls.
La ricostruzione di ciò che ha fatto l’ex Schalke
Nel gennaio del 2016 Kamba si trovava nella capitale del Congo, Kinshasa, di cui è originario. Non molto tempo dopo la notizia del suo apparente decesso è stata diffusa ad amici e parenti. Dopo quattro anni dal tragico evento, l’ex calciatore è improvvisamente ricomparso in Germania nel 2020, lavorando come tecnico chimico per un’azienda con la quale aveva già avuto rapporti lavorativi nel 2013.
Kamba al tempo aveva dichiarato di essere stato rapito e trattenuto da alcuni sconosciuti per parecchio tempo. Inoltre non voleva far sapere che sua moglie Christina aveva intascato i soldi dell’assicurazione. Al momento si trova anche lei in tribunale, dato il suo presunto coinvolgimento nella truffa. L’avvocato difensore della moglie ha dichiarato che la sua cliente è rimasta scioccata sia quando ha ricevuto la notizia della morte del marito, sia quando lui è ricomparso qualche anno dopo.
La coppia, nel 2015, aveva stipulato un’assicurazione sulla vita di Kamba. Proprio nell’anno precedente alla sua scomparsa. Inizialmente, i due hanno insistito affermando che la polizza valesse 4 milioni di euro. L’accordo per fissare l’importo a 1,2 milioni è sorto quando la compagnia aveva definito i 4 milioni come “sovra assicurazione”.
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di Elena Barbieri
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