L’esordio dell’Italia agli Europei Under-21 non è andato nel migliore dei modi. Non tanto per la prestazione, più che sufficiente contro un avversario di ottimo livello. A lasciare l’amaro in bocca è la maniera in cui è maturata la sconfitta: la Francia è la favorita della competizione ed era immaginabile poter uscire a mani vuote dalla Cluj Arena; gli errori dell’arbitro (e dei suoi assistenti) hanno però deciso la partita. Senza VAR e Goal Line Technology si può ancora giocare a questi livelli?
Ieri sera ci siamo sentiti un po’ tutti impotenti. Il rigore non concesso per la parata di Kalulu, il colpo da kickboxing su Okoli dal quale nasce l’azione del 2-1 francese, il gol di Bellanova non convalidato nonostante la palla avesse varcato completamente la linea di porta. Insomma, gli errori dell’arbitro ci hanno riportato con i pensieri a ventuno anni fa, quando in Corea del Sud l’arbitro Moreno decise che il Mondiale degli Azzurri doveva finire agli ottavi di finale.
Gli Azzurrini, invece, avranno a disposizione due partite per ribaltare le sorti del Gruppo D e guadagnarsi un posto ai quarti di finale. Certo, l’importanza delle due partite non è nemmeno comparabile ma dopo più di vent’anni, in un calcio sempre più aperto alla tecnologia, come si può pensare di disputare un Europeo Under-21 senza il VAR? E, forse ancora più grave, com’è possibile giocare a certi livelli senza la Goal Line Technology? Per di più in un’edizione che vale la qualificazione alle Olimpiadi! Una decisione scellerata, l’ennesima che finisce per penalizzare il calcio italiano.
Il discorso alla fine torna sempre lì. VAR sì o VAR no? I nostalgici del calcio medievale si saranno convinti dopo la partita di ieri? O l’emozione di poter esultare liberamente senza aspettare i due minuti di un controllo VAR vale più della regolarità? In questi anni di Video Assistant Referee ne abbiamo sentite di tutti i colori; gli errori ci sono e continueranno a esserci anche con la moviola in campo, innegabilmente. Non ha senso però mettere in dubbio uno strumento che riduce gli errori arbitrali in maniera così sensibile.
Ormai il VAR è ovunque: c’è in tutte le competizioni internazionali FIFA, c’è nei campionati europei e nelle seconde serie. C’era persino nei play-off di Serie C! La UEFA, invece, dorme. Per gli appassionati del calcio di periferia, ieri sera sembrava di essere sugli spalti a guardare la seconda categoria, dove episodi del genere sono all’ordine del giorno. Francia-Italia, invece, potrebbe valere la qualificazione ai quarti di un Europeo Under-21. Ieri sera gli Azzurrini potrebbero aver perso la possibilità di disputare le prossime Olimpiadi, buttando un lavoro di due anni.
La UEFA non impara dai suoi errori. L’Italia di Nicolato dovrà essere brava a trarre insegnamento dai suoi sbagli. Sbagli che ci sono stati, al di là di quelli arbitrali: clamorosi quelli di Udogie, che regala la palla del 2-1 a Barcola, e Cancellieri, che spara in curva da pochi passi. La strada verso i quarti e verso Parigi 2024 è ora in salita: fare 6 punti con Svizzera e Norvegia può però aiutare a dimenticare le sviste arbitrali. Sviste che non dovrebbero esistere nel 2023 e appartenenti a un calcio che non ci era affatto mancato.
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