di Cristian Castellini
La Nazionale italiana è stata sconfitta all’Olympiastadion. Dopo il 2006, gli Azzurri non erano mai tornati a Berlino, e non poteva esserci occasione peggiore di questa. La Svizzera si è dimostrata tatticamente e mentalmente superiore, dominando la partita dall’inizio alla fine. Siamo fuori da EURO 2024.
La partita
Abbiamo assistito all’ennesima partita senza spirito da parte dell’Italia. I nostri giocatori sono spenti, senza motivazioni e fisicamente stanchi. Pochi gli spunti, tutti da attribuire a Donnarumma in porta, ma nulla di sostanziale. Il risultato è una sconfitta pesante, durante la quale abbiamo messo a segno solamente un tiro in porta.
La Svizzera merita i quarti di finale, e sicuramente impensierirà una fra Inghilterra e Slovacchia, essendo ufficialmente una grande Nazionale. Sommer non ha dovuto sfoderare le sue qualità, grazie all’impegno dei compagni e all’intelligenza tattica di Murat Yakın, tecnico elvetico. Le reti di Remo Freuler e Ruben Vargas sono soltanto il manifesto di una netta superiorità, che sulla carta non era pronosticabile. Il lavoro e lo spirito, nel calcio delle Nazionali, sono tutto. Non c’è il tempo per lavorare agli automatismi degli assetti tattici dei club, e quindi solo passione e coesione del gruppo danno qualcosa in più. E questo è tutto ciò che è mancato all’Italia durante questo EURO 2024, visto che le partite della fase a gironi sono state altrettanto opache.
Confusione generale
La confusione data dai continui cambi di modulo, ben 3 in 4 partite, e i continui cambiamenti di formazione non hanno dato alcuna certezza agli Azzurri. Ogni giocatore ha i propri tempi e le proprie caratteristiche, alle quali i compagni devono adeguarsi. Se si cambiano costantemente interpreti, non si potrà mai creare un sistema collaudato.
Il fatto che Luciano Spalletti sia andato in confusione è evidente. L’obiettivo della Nazionale non era, evidentemente, lavorare per ricostruire un’alchimia di squadra, bensì fare risultato per accontentare i tifosi. Le pressioni messe sul nostro commissario tecnico, oltre a spingere “dal basso”, evidentemente provenivano anche dalla FIGC, che non ha messo la Nazionale nelle condizioni di affrontare serenamente EURO 2024.
Manca un progetto solido, mancano idee concrete e valide, a partire da cose piccole come il rinnovo dello stemma. I vertici FIGC sono composti da individui ormai “superati”, non più al passo con il mondo sportivo e con il mercato moderni. Si mira al risultato immediato, e non di certo a un progetto che parta da una valorizzazione dei settori giovanili.
Basti pensare alla Croazia, alla Svizzera, al Belgio e ai Paesi Bassi, nazioni che hanno molta meno popolazione dell’Italia, e quindi, numericamente, meno giovani talenti. Eppure il talento calcistico continua a sbocciare, con nuovi grandi interpreti. Evidentemente il lavoro che sta alla base è di una qualità nettamente diversa. E purtroppo è un discorso che si può estendere da questo sport a tutti gli altri settori nel nostro Paese…
Conclusioni
Il prossimo obiettivo è la qualificazione al Mondiale del 2026. La Nations League 2024-25 dovrà essere una “palestra” per far nascere una Nazionale italiana migliore, che dovrà dimenticare il più velocemente possibile questo nefasto EURO 2024. L’amaro in bocca è tanto, ma confidiamo nella giovane generazione calcistica che sta crescendo nel nostro Paese. Una generazione di cui Riccardo Calafiori ha dimostrato di essere il portabandiera.
Tabellino e dati: Transfermarkt
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