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Esegue il suo primo trapianto di cuore ad una giovane donna, dopo 33 anni chiude la carriera salvando anche la figlia

di Antonio Stiuso

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Madre e figlia soffrivano della medesima patologia cardiaca, ma ora grazie allo stesso cardiochirurgo stanno bene entrambe. Ed è proprio questo a rendere più particolare la loro storia: a salvarle è stato il medesimo medico!

Il primo trapianto di cuore

Con il primo trapianto di cuore della sua carriera salva una giovane donna, con l’ultimo, a distanza di 33 anni, salva anche sua figlia. Non è la trama di un film, ma è quello che, secondo quanto riporta TGCOM24, è accaduto a Padova e vede protagoniste due giovani donne e il cardiochirurgo Ugolino Livi.

Nel 1989 una giovane donna di 28 anni, Roberta Rapisardi, decise di rivolgersi ad un cardiochirurgo a causa di una grave cardiopatia. È a questo punto che entra in gioco il cardiochirurgo Livi, che eseguì il primo trapianto di cuore della sua lunga carriera. L’intervento riuscì e Roberta si ristabilì completamente; questo le ha permesso di vivere normalmente il resto della sua vita, senza pensare a quel problema che la opprimeva.

La storia si ripete

Dopo qualche anno, però, pur sapendo dei possibili rischi, Roberta decise di mettere al mondo un figlio. La cardiopatia della ragazza, infatti, è geneticamente trasmissibile e si manifestò, purtroppo, anche su sua figlia Benedetta. Roberta non ci pensò su due volte, e decise di chiamare lo stesso chirurgo che operò anche lei: l’ormai fidato Ugolino Livi.

“Allora non erano molte le donne trapiantate di cuore che avevano avuto figli. Ora accade quasi normalmente” commenta il cardiochirurgo, che l’ha indirizzata al centro specializzato in cardiopatie diretto da Giancarlo Sinagra a Trieste. Nel centro, Benedetta, viene seguita a lungo; fin quando la situazione si aggrava fino a portarla in terapia intensiva, dove vi rimane per due mesi in attesa di trovare un cuore compatibile.

Oggi la ragazza ha 25 anni e il mese scorso ha subito lo stesso intervento di sua madre. “Non era facile trovarlo, lei minuta di corporatura aveva bisogno di un cuore piccolo con caratteristiche particolari. L’occasione è arrivata e oggi Benedetta è a qualche settimana dal trapianto e sta molto bene” commenta Ugolino Livi, il chirurgo che, con quest’ultimo intervento, ha iniziato e concluso la carriera salvando madre e figlia dalla stessa patologia. Livi, infatti, ha eseguito l’ultimo trapianto della sua lunga carriera da direttore della Cardiochirurgia del Santa Maria della Misericordia di Udine e dal primo novembre ha lasciato il testimone ai suoi allievi.

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