di Lorenzo Peratoner
Nella giornata di ieri si è tenuto il secondo turno delle elezioni presidenziali in Brasile, che, con un margine molto risicato, ha decretato la sconfitta del presidente uscente Jair Bolsonaro. Il Brasile è un Paese che potrebbe sembrare assolutamente secondario per gli equilibri mondiali, ma non è affatto così. Come riporta Wikipedia, infatti, la Nazione sudamericana presenta un PIL che la rende di diritto fra le 10 nazioni col prodotto interno lordo più elevato del mondo. Mettendo tuttavia in secondo piano il lato economico, ancora più importante è la questione ambientale: larga parte del polmone verde mondiale, la foresta Amazzonica, è situata proprio in Brasile, da cui quindi deriva l’equilibrio climatico mondiale. Scopriamo nei prossimi paragrafi maggiori dettagli sull’esito delle urne…
Elezioni Brasile: il quadro di un Paese polarizzato
Come riporta l’ANSA, il socialdemocratico Lula è uscito vincitore con il 50,90%, contro il 49,10% del presidente uscente di estrema destra Bolsonaro. Da un lato, queste elezioni rappresentano senz’altro la volontà da parte del popolo brasiliano di cambiare pagina dopo la presidenza uscente, molto criticata soprattutto per la gestione pandemica; d’altro canto, dai risultati emerge un Paese assai diviso e polarizzato, in quanto la vittoria di Lula è stata ottenuta con uno scarto di solo due milioni di voti. In ogni caso, il trionfo del Partito dei Lavoratori è stato celebrato con grande entusiasmo dai sostenitori di Lula, soprattutto a Rio de Janeiro. Il primo commento del candidato vincente è stato:
“È necessario ricostruire l’anima di questo Paese. Recuperare la generosità, la solidarietà, il rispetto delle differenze e l’amore per gli altri. E potete stare sicuri che l’amore nel nostro governo non mancherà”.
Dall’altra parte, c’è una metà del Paese profondamente delusa dall’esito delle urne, con Bolsonaro che ancora non ha commentato né riconosciuto il risultato delle elezioni; c’è chi reputa che potrebbe addirittura presentare un ricorso, sebbene sia uno scenario non troppo plausibile, dato che diversi collaboratori stretti del presidente hanno già riconosciuto l’esito.
Chi è Lula e le reazioni internazionali
Ricordiamo che Lula fu già presidente per due mandati consecutivi, dal 2003 al 2011; tuttavia, come riporta SkytTG24, la sua corsa alla presidenza per il 2018 fu bruscamente interrotta a causa di una condanna per corruzione, per poi essere scarcerato nel 2019 dopo quasi 600 giorni di carcere. Nel 2021 fu definitivamente prosciolto da ogni accusa, riconferendogli quindi il diritto di essere eleggibile. L’ex sindacalista ha promesso un grande cambiamento rispetto all’agenda politica dei 4 anni precedenti, a partire dall’ambiente:
“Per lottare contro la crisi climatica e per la deforestazione zero dell’Amazzonia. Il pianeta ha bisogno di una Amazzonia viva: un albero in piedi vale più di tonnellate di legname estratto illegalmente”.
Immediate le reazioni internazionali, con le congratulazioni che arrivano da Biden, Putin, Macron e molti altri, inclusa Giorgia Meloni, la quale su Twitter scrive:
“Congratulazioni a Lula per l’elezione a Presidente della Repubblica federale del Brasile. Italia e Brasile continueranno a lavorare insieme nel nome della storica amicizia tra i nostri popoli e per affrontare le sfide comuni che ci aspettano”.
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