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“Dune-parte 2”, la recensione: un imperdibile kolossal d’autore

“Dune- parte 2” è finalmente approdato in tutte le sale cinematografiche. Sarà riuscito a sbalordire il pubblico tenendo testa al suo predecessore? Vediamolo insieme.

Un corposo cast

“Dune-parte 1”, uscito nel 2021, portava in sala l’epopea fantascientifica tratta dai romanzi di Frank Herbert, il tutto con una messa in scena che lasciava senza fiato. Il vero problema del film? Quest’ultimo risultava incompleto, spezzato, come d’altronde ci si potrebbe aspettare da una pellicola che porta nel titolo la definizione di “parte 1”. Il primo “Dune” lasciava presagire che il meglio dovesse ancora arrivare, come se fosse soltanto la punta di una storia molto più ampia e spettacolare. Sarà stato davvero così?

“Dune parte 2” vede il ritorno alla regia di Denis Villeneuve, ormai considerato un maestro della fantascienza, il quale dirige un corposo cast d’eccezione composto da volti già visti nel precedente capitolo: Temothee Chalamet, Zendaya, Rebecca Ferguson, Josh Brolin, Javier Bardem, Stellan Skargard, Dave Bautista. Ad affiancarli troviamo interpreti completamente nuovi alla saga come: Austin Butler, Florence Pugh, Christopher Walken e Lea Seyodux.

Una vendetta nel nome degli Atreides

La trama del film riprende esattamente dallo stesso punto in cui ci aveva lasciati tre anni fa. Dopo lo sterminio della casata Atreides ad opera degli Harkonnen, il giovane Paul (Temothee Chalamet) e sua madre (Rebecca Ferguson) cercheranno di integrarsi tra i ranghi della popolazione locale, i Fremen. L’alleanza tra i sopravvissuti e la popolazione nativa ha un unico scopo: rovesciare il dominio degli Harkonnen su Arrakis, riprendendo il controllo della spezia. La narrazione ha un ritmo decisamente incisivo, espandendo e migliorando ciò che già avevamo visto nel suo predecessore. La sceneggiatura approfondisce personaggi e rapporti di potere, entrambi soggetti ad una coerente mutazione ed evoluzione durante il corso della storia.

Paul Atreides in “Dune Parte 1” mostrava le tipiche caratteristiche del giovane eroe destinato a compiere grandi imprese, un ragazzo dal carattere buono e dalla profonda umanità, che antepone il benessere altrui al suo desiderio di vendetta. Ma come tutti i grandi personaggi, Paul evolve, muta, trasformandosi in qualcosa di completamente diverso. Così il “giovane cucciolo” diventa lo spietato Messia, il crudele profeta deciso a vendicarsi con qualsiasi mezzo necessario, inaugurando uno sterminio, un genocidio, una crociata di sangue nel nome degli Atreides. Poco importa se questo comporti la creazione di un male necessario, poiché la vendetta del protagonista è tanto violenta quanto lucida, tanto spietata quanto appagante.

 

Tanti personaggi molto approfonditi (quasi)

Nel corso della sua evoluzione, Paul si innamorerà di Chani (Zendaya), una guerriera Fremen caparbia e tenace, che fungerà da ancora di salvezza per la psiche tormentata del protagonista. Il punto di vista di Chani sulla guerra in corso è quanto di più lucidamente attuale si possa trovare in un prodotto del genere, poiché ella vede la religione come un dominio, la superstizione come fonte di guerra, la profezia come potenziale pericolo che sfocia nel dogma e nel fanatismo.  Incredibilmente impattante è la figura di Lady Jessica (Rebecca Ferguson), la madre del protagonista che in questo nuovo capitolo si interfaccia con la gravidanza. Il rapporto materno in “Dune parte 2” assume una connotazione davvero interessante. Jessica si trasforma da gentile e amorevole madre, a sacerdotessa di un antico culto, che aizza il popolo plasmando la leggenda che avvolge suo figlio.

Se grazie a questa pellicola viene dato maggiore approfondimento a personaggi inizialmente secondari come Stilgar (Javier Bardem) e Gurney (Josh Brolin), è nella caratterizzazione dei villain principali che il film risulta meno incisivo. Infatti, il Barone Vladimir Harkonnen (Stellan Skarsgard), Glossu (Dave Bautista) e il nuovo arrivato Feyd Rautha Harkonnen (Austin Butler), sono incredibilmente funzionali grazie ad un’ottima caratterizzazione estetica e delle grandi interpretazioni. Tuttavia, forse a causa dell’esiguo minutaggio dei villain, questi risultano molto inquietanti ma non altrettanto sfaccettati. “Dune parte 2” ha una narrazione incredibilmente corale, nella quale non tutti i personaggi trovano il proprio spazio, mostrandosi come caratteri che avranno il giusto respiro solo in pellicole future. Questo è il caso di Irulan (Florence Pugh), l’imperatore Shaddam (Christopher Walken) e Margot Fenring (Lea Seydoux). Tre personaggi interessanti ma ancora abbozzati, destinati a ricoprire un ruolo più importante in futuro.

 

 

Dopo una carriera passata ad incantare il pubblico, Denis Villeneuve torna dietro la macchina da presa dirigendo con mano sapiente una pellicola dalla forte personalità. Se pensate che in “Dune parte 2” ci siano soltanto le sabbie del deserto a contornare l’ambientazione, vi sbagliate. Il regista canadese utilizza svariati luoghi con modalità di rappresentazione diverse. Ad esempio, Arrakis viene mostrato come un pianeta pregno di divergenze tra il civile nord e il mistico sud, le cui tradizioni affondano nella natura stessa del luogo.

Questo bioma si contrappone al pianeta degli Harkonnen, illuminato da un sole oscuro che risalta l’utilizzo dei colori, ovvero un interessante bianco e nero. Oltre a degli ottimi effetti speciali, il film presenta scene con un gran numero di comparse che rimandano ai grandi kolossal del passato. La grandezza di “Dune Parte 2” è proprio questa, l’abilità di trasmettere emozioni che solo i grandi sequel della storia del cinema come “Il Signore degli Anelli – le due torri” o “Star Wars ep V – l’impero colpisce ancora” hanno fatto. Un film che mostra una storia fantascientifica con una credibilità cara ai grandi film storici in costume, scavando un solco profondo nella memoria cinematografica collettiva, regalandoci uno spettacolo mozzafiato da non perdere.

Pro

  • Interpretazioni di altissimo livello da parte di tutto il cast;
  • Scene mozzafiato grazie ad una messa in scena elegante e memorabile;
  • Ottimo ritmo nella narrazione;
  • Approfondimento ed evoluzioni ottima di quasi tutti i personaggi;

Contro

  • Qualche personaggio tra i villain non è approfondito al punto tale da essere memorabile

E voi avete visto “Dune parte 2”? Sperando che questo articolo vi sia piaciuto, vi invitiamo a tener d’occhio Nasce, Cresce, Streamma per altre news sul mondo del cinema e non solo.

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Alessandro Marasco

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