Dopo un’attesa durata ben 17 anni, Dragon Ball: Sparking! ZERO segna il ritorno di una delle saghe videoludiche più iconiche tra i picchiaduro del franchise. Tutti i fan della serie, nota in tutto il mondo come Budokai Tenkaichi, possono finalmente fare ritorno e rivivere quelle battaglie mozzafiato che tanto hanno segnato la nostra infanzia e adolescenza. Ma questo titolo è solo una mera fotocopia del precedente capitolo risalente al 2007 o ha portato uno “svecchiamento” alla saga? Scopriamolo insieme nel dettaglio.
Da sempre punto di forza della serie Budokai Tenkaichi sono state le meccaniche che riguardano il combattimento: frenetiche, intuitive, ricche di colpi spettacolari e tecniche di ogni tipo. Se a questo aggiungiamo una grafica che riproduce fedelmente l’anime, possiamo facilmente immaginare lo spettacolo visivo di cui stiamo parlando.
Per ovviare al problema di scenari troppo grandi e dispersivi, gli sviluppatori hanno ben pensato di aggiungere meccaniche “assistite” durante il combattimento come ad esempio l’agganciamento automatico dell’avversario. Un’importante novità nel gameplay è la possibilità di affrontare le battaglie in modi differenti. Da un lato c’è lo stile più tradizionale che prevede l’uso di combo e colpi d’aura ripetuti in sequenza, mentre dall’altro c’è un approccio più dinamico e spettacolare. Quest’ultimo si focalizza su contrattacchi eseguiti all’ultimo istante, rapidi scatti che permettono di comparire alle spalle dell’avversario e sorprenderlo, schivate fulminee che consentono di evitare colpi anche con un margine di reazione minimo.
Qualsiasi sia l’approccio che sceglierete non toglierà nulla allo spettacolo degli scontri, anche se possono presentarsi (raramente da quel che abbiamo visto) situazioni in cui è veramente impossibile sottrarsi alle combo dell’avversario.
Sicuramente molto chiacchierato è il roster dei personaggi di Dragon Ball: Sparking! ZERO . Esso infatti è tra i più ricchi della serie (considerando anche futuri DLC). Con oltre 180 personaggi giocabili (contando anche trasformazioni, fusioni e varianti dei personaggi) è davvero vasto ma non è oro tutto quel che luccica. Infatti bisogna calcolare che quasi 20 dei personaggi sono solo versioni del nostro amatissimo Goku. Nota positiva però è che nonostante il personaggio sia lo stesso, le abilità che abbiamo a disposizione variano di versione in versione. Inoltre i personaggi sono ben caratterizzati, si avverte proprio la differenza nell’utilizzare un Vegeta rispetto ad un Cell. Questo è stato uno degli aspetti su cui gli sviluppatori hanno dedicato maggior attenzione, con l’obiettivo di rendere l’esperienza di ogni singolo personaggio il più unica possibile.
Il menù principale di Dragon Ball: Sparking! ZERO offre un’esperienza immersiva ispirata alla timeline di Dragon Ball Super. Questo menù dinamico vede protagonisti personaggi iconici come Whis, Beerus, Zeno, Il Maestro Muten e tanti altri. Un dettaglio geniale è il modo in cui Goku (protagonista del menù) utilizzando la tecnica della “trasmissione istantanea“, si sposta attraverso le ambientazioni che contraddistinguono poi le schermate di gioco. Ogni schermata non cambia solo l’ambientazione, ma anche le interazioni con i personaggi offrendo un menù decisamente non banale.
La modalità storia di Dragon Ball: Sparking! ZERO ricorda più quella di “Budokai 3” che di “Budokai Tenkaichi“. Infatti come in Budokai, l’avventura si sviluppa in base al personaggio scelto, con la possibilità di vivere solo determinati scontri. Oltre la trama che si basa sul nostro Goku, sarà possibile viverla con altri 7 personaggi, che non vi sveleremo. Questo cambio di rotta su come strutturare la “campagna” l’abbiamo trovato inaspettatamente gradito. Ma la vera grande novità sono gli episodi Sparking che possono avvenire durante la storia grazie a scelte e condizioni da soddisfare in battaglia. Si tratta di veri e propri “What If” che ci portano verso finali inediti e alternativi.
Se le diverse campagne e storie alternative non dovessero bastarvi, Dragon Ball: Sparking! ZERO offre molte altre modalità per tenervi impegnati. Una delle più interessanti è quella delle battaglie personalizzate, dove potrete creare lo scontro che preferite con personaggi e scenari di vostra scelta. Avrete anche la possibilità di dare un titolo alla vostra battaglia e condividerla con giocatori di tutto il mondo, che potranno interagirvi con “mi piace” o seguire i vostri profili.
Oltre alle battaglie personalizzate, Dragon Ball: Sparking! ZERO riporta in scena le modalità classiche come i duelli singoli, in coppia e a squadre. Non mancano la modalità allenamento e i vari tornei, che prendono il nome da quelli della serie ufficiale. Altra novità, è stata l’introduzione delle sfide di Whis e Zeno: piccole “challange” che aggiungono ulteriori obiettivi da completare con i vari scontri, rendendo ancora più avvincente (e difficile) lo scontro.
Per la prima volta nella serie Budokai Tenkaichi, è stata introdotta la modalità online, un’aggiunta resa possibile dai progressi tecnologici rispetto all’ultimo capitolo. Sono disponibili incontri classificati e non, sia singoli che a squadre. Tuttavia, a causa della mancanza di un bilanciamento accurato tra i personaggi, la varietà nelle scelte durante gli scontri potrebbe risultare banale. Per chi cerca una competizione più equilibrata è bilanciata, vi ricordo che c’è sempre Dragon Ball Fighter Z. Oltre queste battaglie è possibile creare o partecipare a “stanze”, che sarebbero delle sessioni create da voi o da vostri amici, e sfidarvi a vicenda.
L’obiettivo di Bandai Namco in collaborazione con lo studio Spike Chunsoft era chiaro fin dall’inizio: creare un prodotto “fan service” che avrebbe accontentato una specifica fetta di pubblico, e possiamo dire con certezza che ci sono riusciti, perché Dragon Ball: Sparking! ZERO è proprio questo, un ritorno alle origini rivisitato in chiave moderna! Se avete apprezzato questa recensione vi consigliamo la lettura di quest’altro nostro articolo a tema Dragon Ball: Sparking! ZERO.
Recensione di: Pasquale Scudiero
CONTRO
– Roster ampio ma stessi personaggi presenti troppe volte
– Modalità online poco bilanciata
– La telecamera e le inquadrature negli scontri non sono perfette
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