di Alessandra Santoni
Dopo aver completato il gioco e averci trascorso sopra un ampio cumulativo di ore, siamo pronti per fare la nostra recensione sul nuovo titolo sviluppato da id Software e pubblicato da Bethesda, DOOM: The Dark Ages.
Ci teniamo, innanzitutto, a specificarvi che il gioco è stato giocato su Xbox Series X.
Buona lettura!
Una rinascita moderna del franchise
Uscito lo scorso 15 maggio, DOOM: The Dark Ages si presenta ai nostri occhi come una ventata fresca per la serie più famosa di sparatutto di casa Bethesda.
A tutti gli effetti, si colloca come il prequel, il prologo di DOOM (2016) e di DOOM Eternal (2020), proponendosi come un ritorno alle radici e con una forte rielaborazione artistica, estetica e filosofica del gioco.
A livello narrativo, il prequel punta a fare luce sulla nascita del personaggio e la sua ascesa fra i ranghi delle Sentinelle degli Argenta.
DOOM: The Dark Ages rappresenta un connubio a dir poco perfetto tra l’antico e il moderno.
Viene accantonato l’iperdinamismo che era fulcro dei titoli precedenti per creare un nuovo equilibrio tra velocità dello slayer e l’intensità dei combattimenti.
Per quanto sia molto meno frenetico dei vecchi capitoli, riesce comunque a regalarci un gameplay davvero entusiasmante, peccando solo nelle zone open world che non riescono a colpirci a fondo. Ci troviamo, quindi, davanti a una vera narrazione, composta da antagonisti e da scene di intermezzo, prima di ogni capitolo, del tutto coerenti. La storia principale ha una durata media di circa 15 ore.
Ciò che ci ha piacevolmente colpito, è la sua ambientazione e varietà.
Siamo costantemente abbracciati e avvolti da un’aria cupa, da terrore infernale e medievale, per poi ritrovarci all’improvviso nelle zone open world, tendenzialmente di stampo dark fantasy.
Gameplay: tra demoni spappolati e colpi di scudo
DOOM: The Dark Ages non si poteva non consolidare come un titolo fondato sulla frenesia combattiva, capace di regalare al giocatore sequenze epiche e mozzafiato.
Accantonato l’iperdinamismo dei precedenti capitoli, riesce comunque ad abbracciare un ritmo intenso a livello di gameplay con l’introduzione dello scudo-sega.
Fulcro dei nostri combattimenti contro i demoni sarà proprio lo scudo che ci permetterà di parare, attaccare ma soprattutto respingere al mittente i danni in entrata effettuando un parry perfetto.
Nell’arsenale non troveremo più solo la doppietta, il fucile a pompa e altre armi, bensì assistiamo all’ingresso di altre tre nuove armi completamente melee: una mazza chiodata, un mazzafrusto e un guanto d’arme elettrificato.
Con le scudo e i nuovi strumenti di offesa, sarà possibile effettuare delle vere e proprie combo. Si crea una naturale e sinergica alternanza tra melee e utilizzo dello scudo.
Il sistema di potenziamento dell’equipaggiamento dello slayer è legato a doppia mandata all’esplorazione dell’open world, nel quale sarà possibile sconfiggere dei mini boss e risolvere semplici enigmi. Le sfide che troviamo lungo il percorso ci serviranno per potenziare il nostro equipaggiamento e sono indispensabili, soprattutto per cercare di essere sempre livellati al momento delle carneficine.
Un comparto tecnico magistrale
Per quanto concerne il comparto tecnico, come vi abbiamo sottolineato in apertura della recensione, DOOM: The Dark Ages è stato giocato su Xbox Series X quindi ci affidiamo totalmente alle prestazioni della console Microsoft.
Il gioco risulta ottimizzato in maniera perfetta, fluido, senza alcun calo di frame, neanche quando siamo totalmente sommersi dai nemici. Il titolo è quindi estremamente stabile e privo di bug davvero importanti.
Il risultato visivo dona un colpo d’occhio eccellente, regalando più volte scorci davvero impressionanti.
Sotto questo punto di vista, il team di sviluppo id Software ha eseguito un lavoro magistrale con l’aiuto di Bethesda nel realizzare e nell’ottimizzare il gioco.
Da sottolineare anche la colonna sonora metal, che rappresenta il punto di forza della saga sparatutto ed è stata realizzata dal team Fishing Move Inc.
Ma ci sono dei dubbi sul gioco?
Come detto sino a ora, DOOM: The Dark Ages si presenta come un titolo davvero convincente, capace di colpire anche coloro che non sono particolarmente amanti del genere.
Ci sono, però, delle piccole imperfezioni, delle incertezze che ci hanno fatto storcere, non poche volte, il naso.
Oltre ai momenti sulla terra, ci saranno momenti in cui saremo in sella a un maestoso drago volante. A cavallo del nostro drago, le dinamiche di shooting risultano pressappoco imbarazzanti e talvolta pesanti.
Siamo davanti a un sistema di volo veramente poco piacevole, a tratti ripetitivo. Il tutto, però, viene compensato dalla magnificenza dei panorami, davvero suggestivi e mozzafiato.
Al di là del nostro amico volante, potremmo anche salire a bordo di un enorme mech, l’Atlan, che ci permetterà di combattere dei demoni colossali. Il gameplay anche qua è davvero minimo, niente di davvero originale.
Ovviamente queste piccole introduzioni sono servite al team di sviluppo per distanziarsi definitivamente dai vecchi capitoli e quindi svecchiare la vera anima di DOOM.
Altro aspetto negativo, se così vogliamo definirlo, è la monotonia nei compiti dello slayer. Spesso ci ritroviamo, soprattutto nelle zone open world e nelle primissime zone del gioco, a dover esplorare e abbattere mini boss, dinamica che a lungo andare potrebbe stancare l’utente.
Conclusioni
DOOM: The Dark Ages si presenta come una golosa novità alla quale è stato davvero un piacere dedicare del tempo.
Non siamo rimasti affatto delusi dalle novità apportate dal team di sviluppo, anzi ne siamo rimasti piacevolmente colpiti soprattutto per la capacità di riuscire a creare la giusta sinergia tra un sentimento di nostalgia per i capitoli antecedenti e un forte entusiasmo nel vedere e gustare un DOOM del tutto nuovo, innovativo.
Con una campagna davvero piacevole e godibile, con un open world spazioso e per niente trascurabile, per noi di NCR non può che ricevere un giudizio più che positivo.
Vi ricordiamo che il DOOM: The Dark Ages è disponibile già dal 15 maggio, su PS5, Xbox Series X/S e PC. Inoltre, si trova nel catalogo di Xbox Game Pass e PC.
PRO:
- Trasposizione moderna del gameplay classico senza snaturarne l’essenza;
- Ottimizzazione perfetta;
- Scenari mozzafiato;
- Gameplay fluido e piacevole.
CONTRO:
- Monotonia nelle attività dello slayer;
- Sezioni volanti e con il mech forzate e poco piacevoli.
VOTO: 8.5
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