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Donna condannata per truffa: inscenava false gravidanze per ottenere contributi e non lavorare

di Francesco Ferri

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Una donna è stata arrestata e condannata in primo grado a un anno e otto mesi di carcere per falso e truffa. Come riportato da TGCOM 24 la donna avrebbe organizzato una gigantesca messinscena composta da false gravidanze a rischio, aborti spontanei e ben cinque figli in cinque anni. Il motivo sarebbe stato di voler ottenere congedi per maternità, astensioni da lavoro e contributi vari.

Le troppe gravidanze

Secondo le indagini tutto era stato studiato nei minimi particolari. Dalle false gravidanze a rischio, fino alle cinque gravidanze portate a termine, precisamente una all’anno, tra i 45 e i 50 anni della signora. Questo era tutto provato da documentazione, timbri e firme dei medici. Questi documenti provavano le cinque nascite avvenute al Policlinico Umberto I di Roma. Le indagini sono scattate, però, a causa delle troppe nascite e dei troppi aborti. Queste hanno infatti insospettito gli inquirenti che hanno iniziato a indagare sulla questione. Anche se all’apparenza sembrava tutto fosse normale grazie al fatto che i bambini erano regolarmente registrati con documenti timbrati e certificati. Inoltre le gravidanze a rischio erano corredate da cartelle mediche che attestavano i problemi in questione.

La scoperta della truffa

Durante tutti questi anni la signora ha potuto ricevere ben 111mila euro grazie ai contributi versati dall’INPS avendo i requisiti certificati per non lavorare. La donna infatti, dipendente in un fast food in cui non si presentava praticamente mai, ha potuto ottenere tutti i pagamenti per le gravidanze che sosteneva di portare avanti. Questo anche grazie alla documentazione fornita all’ASL con la firma di una ginecologa falsificata proprio dalla signora. A supportare la donna c’era il compagno, anche lui condannato a sette mesi di carcere.

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