Accade a Roma la vicenda di Marta Santangelo, psicoterapeuta, che nella notte tra l’1 e il 2 maggio si è trovata faccia a faccia con un gruppo di cinghiali. Erano 8 a quanto testimonia la donna: 2 adulti e 6 cuccioli. I probabili genitori della prole, forse sentendosi minacciata, l’hanno attaccata. Se si è salvata senza riportare danni irreparabili è solo grazie a un passante che l’ha aiutata a fuggire. La vicenda non è passata inosservata e nei quartieri interessati di Roma si parla di coprifuoco per proteggersi da altre situazioni di questo tipo.
In un’intervista a Repubblica Marta racconta che erano quasi le 11 di sera quando ha fatto il triste incontro. Era scesa in strada in compagnia del suo cane, un molosso, per andare a buttare la spazzatura nella differenziata. Proprio qui si è trovata di fronte la mamma dei 6 cuccioli, irritata come non mai, che senza pensarci due volte l’ha aggredita buttandola a terra.
Così la donna ha deciso di scappare dai due esemplari imbestialiti. Ha preso il cane in braccio, del peso di 40 kg racconta, ed è scappata nella direzione opposta. Fortuna vuole che, proprio in quel momento, di li passasse un automobilista che ha aperto loro la portiera caricandoli entrambi in macchina. Solo così la donna e il suo cane sono riusciti ad evitare il peggio.
La vicenda è solo che l’ultima di una serie di avvistamenti simili. Pare infatti che il fenomeno a Roma sia sempre più diffuso, tanto da aver portato i residenti del posto a prendere una decisione. Sui gruppi WhatsApp del vicinato, secondo un altro articolo di Repubblica, pare stia prendendo piede l’idea di imporsi un coprifuoco per evitare altri incontri come questo.
L’idea è quella di non uscire più di casa da soli dopo le 20,30. Finché non tutti sono tornati a casa dal lavoro e c’è più gente in giro, infatti, sarebbe meno rischioso trovarsi faccia a faccia con uno di questi animali e si potrebbe sempre usufruire eventualmente dell’aiuto di qualche passante. Essendo i cinghiali principalmente animali notturni infatti, più si fa tardi e più si rischiano spiacevoli incontri.
Date le ultime vicende, lo stesso comune ha iniziato a prendere una serie di importanti provvedimenti. Innanzitutto si ripartirebbe con la cattura di questi animali, dopo la pausa causata dalla peste suina. Successivamente si potrebbe anche procedere con la sterilizzazione di alcuni esemplari ma quest’ultimo punto non è ancora stabilito.
Il provvedimento più importante sarà quello di dotare i cassonetti della spazzatura di “gabbie” per proteggere i rifiuti e di installare delle cancellate anti-ungolato. Quest’ultime sono chiamate “Keller” e sono realizzate affinché gli animali non possano superarle neanche scavando al di sotto. La prima di queste dovrebbe essere già stata installata qualche settimana fa.
Insomma, il problema dei cinghiali a Roma è reale e sempre più pesante per i cittadini che rischiano ogni giorno di trovarsi un branco davanti.
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