di Redazione Network NCI
Una festa privata si è trasformata in un vero e proprio disastro ambientale a Santa Maria La Carità: un 46enne ha acceso i fuochi d’artificio per la comunione della figlia trasformando un evento di festa in un disastro ambientale che ha causato la distruzione di migliaia di piante e messo in pericolo diverse abitazioni. L’uomo è stato immediatamente denunciato.
Fuochi d’artificio per la comunione: incendio devastante a Santa Maria La Carità
Una comunione si è trasformata in un disastro ambientale causato dai fuochi d’artificio. durante i festeggiamenti in via Canneto, nel comune di Santa Maria La Carità (Napoli). Come riportato da La Repubblica e Napoli Today, l’accensione di batterie di fuochi d’artificio hanno innescato un grosso incendio che ha causato ingenti danni ambientali ed economici.
Spinto dal vento, il fuoco ha velocemente raggiunto un terreno situato a circa 200 metri dal punto d’accensione, distruggendo circa 250 alberi di eucalipto, oltre 10mila piante e una serra, per un danno economico stimato intorno ai 30.000 euro. Le fiamme hanno anche minacciato abitazioni limitrofe, provocando momenti di panico tra i residenti. L’incendio è stato domato dai vigili del fuoco dopo ore di intervento.
Il padre della bambina denunciato per incendio colposo: “Non avevo calcolato i rischi”
I carabinieri della stazione di Sant’Antonio Abate, che hanno condotto le indagini, hanno identificato come unico responsabile l’uomo di 46 anni, padre della bambina. L’uomo ha successivamente ammesso la propria responsabilità, dichiarandosi dispiaciuto e collaborando con le autorità. Dovrà ora rispondere penalmente per incendio colposo e accensioni ed esplosioni pericolose.
Questo episodio ha sollevato l’ennesimo allarme sull’uso improprio dei fuochi d’artificio, soprattutto in contesti privati e in prossimità di aree verdi. L’incidente, nonostante sua legato a un momento di festa, ha mostrato come una semplice imprudenza possa generare conseguenze ambientali e penali molto gravi.
Articolo scritto da Mariana De Carli
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Fonti utilizzate: la Repubblica , Napoli Today
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