di Gabriele Di Nuovo
Al cinema dal 16 dicembre, “Diabolik” diretto dai Manetti Bros. è l’attesissimo film dedicato ad uno dei personaggi più famosi del fumetto italiano. In questo articolo conosceremo meglio la figura del “Re del terrore” e di come ha ottenuto il successo in Italia e non solo.
Arrivato nelle edicole italiane nel novembre del 1962, “Diabolik” è un personaggio creato da Angela e Luciana Giussani. Pubblicato dalla casa editrice Astorina, fondata da Angela Giussani, ottenne subito un successo inaspettato. E proprio da questo clamoroso successo, è nata una delle figure più iconiche del fumetto italiano. Così iconica da essere affiancata a pilastri come “Tex” e “Dylan Dog”. Con più di 800 numeri pubblicati e edizioni tradotte per tutto il mondo, “Diabolik” è un punto di riferimento del fumetto in Italia e non solo.
Il re del terrore
Novembre 1962. Nelle edicole italiane arrivava un nuovo fumetto intitolato “Diabolik”. Il titolo del primo numero è “Il re del terrore”. Le autrici sono le sorelle Giussani e le tavole di Zarcone. Ma molti edicolanti, turbati dal personaggio, non esposero il fumetto. Questo portò ad una partenza in sordina per la creazione delle Giussani. Inoltre dopo il lancio del primo numero, si persero le tracce del fumettista Zarcone.
A porre rimedio al lancio “fallimentare”, ci pensò la pubblicità nel marzo del 1963:
“Volete un’ora di brivido? EPISODIO COMPLETO – Leggete Diabolik! Il fumetto più avvincente che sia mai stato scritto! Chi è Diabolik? È il re del TERRORE! Diabolik è il genio DEL DELITTO! Diabolik vuol dire MISTERO! COMPRATELO SUBITO!”.
Questa era la pubblicità che apparve nelle edicole italiane nel 1963. Ed è proprio grazie a questa tagline, il pubblico di riferimento, il formato (tascabile, 2/3 vignette per tavola e oltre 100 pagine con una storia completa al suo interno) e il suo protagonista, il Re del terrore rivoluzionò l’editoria italiana.
Chi è Diabolik?
Questa è la domanda che si sono posti in molti. Il personaggio creato dalle sorelle Giussani non è il classico eroe. Diabolik non è il buono, ma un ladro che non esita ad uccidere per raggiungere il suo scopo. Per farlo, utilizza una serie di gadget tecnologici. Uno dei suoi trucchi più famosi, sono le maschere che il ladro utilizza per assumere l’identità di chiunque. Angela Giussani ebbe questa idea dopo aver letto “Le avventure di Fantomas”, criminale creato da Marcel Allain e Pierre Souvestre. Inoltre, l’identità del personaggio è sconosciuta. Mentre il suo passato viene raccontato nel numero 5, arrivato in edicola nel 1968, intitolato “Diabolik, chi sei?“.
Influenzata non solo da “Le avventure di Fantomas”, Angela Giussani creò il ladro più famoso dei fumetti italiani anche grazie alla sua passione per i racconti gialli. Infatti inizialmente fu proprio questo genere, combinato in parte con il pulp americano, a frenare il successo della testata. Ma grazie alla pubblicità e il target di pubblico giusto, la creatura ideata dalle sorelle Giussani, ottenne il successo meritato.
Per il nome del protagonista, Angela Giussani si è ispirata ad un fatto di cronaca avvenuto a Torino nel 1954, quando venne trovato il cadavere di un operaio della Fiat. Dopo pochi giorni, La Stampa pubblicò una lettera che rivendicava l’omicidio. Questa era firmata “Diabolich”. Questo mittente misterioso ispirò la Giussani per il nome del suo protagonista. Gino Sansoni, marito di Angela Giussani, propose di latinizzarlo in “Diabolicus”, ma Angela preferì aggiungergli solo una “K”. Mentre i tratti del viso del protagonista sono quelli dell’attore americano Robert Taylor.
Il mondo di Diabolik
Nel primo numero non facciamo solo la conoscenza del nostro spietato protagonista, ma anche del suo acerrimo nemico. Infatti il lettore conosce subito l’ispettore Ginko. Determinato, intelligente e leale con il suo avversario, ha cercato per anni di arrestare Diabolik. Ma nonostante sia arrivato spesso alla meta, il suo nemico riesce sempre a fuggire.
Oltre a Ginko, dal terzo numero intitolato “L’arresto di Diabolik”, il lettore fa la conoscenza di Eva Kant. Vedova di Lord Antony Kant, conosce Diabolik quando lo scopre mentre lui sta tentando di rubarle un anello. Diventa la sua compagna e partecipa attivamente ai suoi crimini. Con il passare del tempo, il personaggio di Eva si è evoluto. Da avere un ruolo di spalla di Diabolik e venire tratteggiata come una donna pentita delle sue scelte, Eva Kant successivamente diventa indipendente e indispensabile per il suo compagno. Non una semplice spalla, ma un’occasione di crescita dell’umanità del Re del terrore. Infatti il ladro prenderà molti lati del carattere della donna che ama, rendendo per davvero umano un personaggio descritto da molti come “il male assoluto”.
Non possiamo dimenticare il “campo” dove avviene l’azione di quasi tutte le storie del personaggio. Clerville è uno stato fittizio ispirato alla Francia, dove il nostro ladro compie tutti i suoi atti criminali. Nel corso dei vari racconti, è possibile vedere Diabolik muoversi in altre zone come Ghenf (ispirata a Ginevra) e Clemon, un piccolo villaggio sulla costa abitato da pescatori.
Infine parliamo di uno degli elementi più iconici del mondo di “Diabolik”. Oltre alle maschere, un mezzo sempre presente nelle sue storie è la sua auto: una Jaguar E-Type. Modello del 1962, la macchina del ladro è dotata di svariati gadget per contrastare i suoi avversari. Le varie trappole installate sulla sua Jaguar E-Type possono ricordare molto i gadget presenti sulla famosa Aston Martin DB5 usata da James Bond nei suoi film (ne parliamo in questo articolo che approfondisce l’intera saga di 007).
Oltre il fumetto: cinema e molto altro
Grazie al grandissimo successo ottenuto nelle edicole di tutto il paese, Diabolik arriva in altre forme al pubblico. Da un gioco da tavolo ideato nei primi anni ’60 fino ad arrivare al film del 1968 diretto dal grandissimo Mario Bava.
“Danger: Diabolik”, questo è il titolo originale della pellicola, non è nato sotto una buona stella. Inizialmente affidato a Tonino Cervi, che venne licenziato dopo una settimana, il film prodotto da Dino De Laurentis ha visto una crisi produttiva conclusa con l’ingaggio di Mario Bava alla regia. Famosissimo per i suoi horror a basso costo, venne scelto da De Laurentis per girare la pellicola con un budget da 200 milioni di lire (molto basso per una produzione di questo genere).
Ma i problemi non finirono con il cambio di regia. Infatti De Laurentis e Bava litigarono sul set perché il primo voleva evitare problemi con la censura, mentre il regista voleva una pellicola violenta e fedele alla sua controparte cartacea. La visione del produttore prevalse su quella del regista, ma nemmeno questa fu la fine degli imprevisti. Per interpretare Diabolik venne scelto inizialmente Jean Sorel, che però venne ingaggiato da Tonino Cervi. Con l’arrivo di Bava, Sorel venne sostituito da John Philip Law.
La pellicola arrivata in sala nel 1968, fu un fallimento su tutti fronti. Recuperando solo 65 milioni di lire sui costi di produzione, Dino De Laurentis accantonò l’idea di realizzare un sequel. Ma con il passare del tempo la pellicola diretta da Mario Bava venne rivalutata, acquisendo così lo status di cult. Grazie alla combinazione di pop art, psichedelia, optical art e futurismo, venne definito uno dei migliori film pop degli anni ’60.
Piccola curiosità: la colonna sonora di “Danger: Diabolik” è stata realizzata dal leggendario Ennio Morricone.
Videogiochi, serie animata e un nuovo adattamento cancellato
Diabolik non è solo un fumetto, ma è arrivato in tante altre forme. Dai videogiochi, alcuni sviluppati dalla italianissima Simulmondo per Amiga, fino ad arrivare a “Diabolik: Original Sin”, avventura grafica del 2007 per tutte le console realizzata da Artematica. Ma i progetti più noti dedicati al ladro con gli occhi di ghiaccio sono la serie animata del 2000 e il progetto seriale cancellato di Sky.
Intitolata “Diabolik: Track of the Panther”, è la prima e unica serie animata dedicata al personaggio creato dalle sorelle Giussani. Ideata nel 2000 grazie ad una produzione internazionale tra Saban International, M6, Fox Television e Mediaset, i 40 episodi che compongono la serie animata vedono Diabolik insieme a Eva Kant rubare a vari criminali in giro per il mondo mentre sono braccati da Ginko. Ed è proprio qui evidente la differenza tra gli episodi animati e il fumetto. Essendo un prodotto con un target molto più giovane, il Re del terrore è completamente differente rispetto alla versione cartacea e si rivela una sorta di anti eroe. “Diabolik: Track of the Panther” è stata trasmessa su Italia 1 con la sigla iniziale cantata da Giorgio Vanni.
Interessante è la storia dietro “Diabolik – la serie”. Annunciata in pompa magna nel 2014 per il palinsesto di Sky Atlantic, quella che sarebbe dovuta essere la nuova interazione in live action del personaggio, non ha mai visto la luce. Ufficializzata con un trailer che è ancora oggi possibile vedere online, questa “serie” composta da 13 episodi, avrebbe mostrato Diabolik agire in un ambiente moderno rispetto alle sue origini editoriali. Gli unici dettagli conosciuti sono l’autore della sceneggiatura, Mario Gomboli, l’interprete del protagonista, Lorenzo Benatti e che il 10% del budget della serie è stato utilizzato per la realizzazione del costume. Ancora oggi il motivo dietro la cancellazione dello show sono oscuri, ma l’alto costo della produzione sicuramente ha scoraggiato i vertici Sky ad andare avanti con il progetto.
Diabolik targato Manetti Bros.
Dopo il silenzio tombale dal progetto targato Sky, i Manetti Bros., autori della serie cult “Il commissario Coliandro”, sono i registi di quello che sarà il primo film di una trilogia dedicata al Re del terrore. 01 Distribution crede molto nel progetto, che oltre a confermare lo sviluppo di una trilogia, non ha ceduto alla tentazione di vendere il film alle piattaforme streaming e rilasciarlo direttamente in sala.
La pellicola in arrivo nelle sale italiane il 16 dicembre, promette di essere molto fedele alla sua controparte cartacea e per regalare la migliore esperienza possibile, i Manetti Bros. si affidando ad un grande cast formato da Luca Marinelli, Miriam Leone, Valerio Mastandrea, Alessandro Roia, Serena Rossi e Claudia Gerini. I primi tre interpretano rispettivamente Diabolik, Eva Kant e l’ispettore Ginko. I dettagli riguardanti la pellicola sono pochi e da quello che abbiamo visto, si preannuncia molto interessante. Non solo per le caratteristiche del personaggio, ma anche perché l’Italia avrà un suo cinecomic.
Questa è la breve sinossi di “Diabolik”: “La storia oscura e romantica dell’incontro tra Diabolik ed Eva Kant, ambientata nello stato di Clerville alla fine degli anni ‘60. A dargli la caccia, e a cercare di fermare i loro diabolici piani, l’ispettore Ginko”.
In basso trovate il trailer ufficiale del film in arrivo il 16 dicembre nelle sale italiane.
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di Gabriele Di Nuovo
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