La saga di Diablo è recentemente tornata alla ribalta grazie a Diablo Immortal, il titolo mobile uscito alcune settimane fa. L’importanza di questa serie è riconosciuta dalla maggior parte dei giocatori che, negli anni, l’hanno amata. Nel lontano 1996, infatti, la critica incensò la nuova proprietà intellettuale di Blizzard, che riuscì ad ottenere il premio di Game of The Year dalle riviste Computer Gaming World e Computer Game Entertainment. In occasione dello spin-off pubblicato per dispositivi mobili, noi di NCR vi abbiamo proposto sul nostro profilo Instagram un quiz; quante risposte corrette avete dato?
Tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta, i videogiochi a turni “intasarono” il mercato, segnando una vera e propria era. Quando Blizzard iniziò a sviluppare il primo capitolo di Diablo, in programma c’era un titolo GDR a turni; tuttavia, il team di sviluppo intraprese una strada diversa, realizzando lo storico action che tutti noi oggi conosciamo…
Molti di voi conosceranno il film Galline in Fuga e probabilmente saranno a conoscenza della tecnica utilizzata per realizzare il cartone animato; per coloro che non lo sapessero, il film d’animazione è stato creato attraverso una particolare tecnica, chiamata clay animation o claymation, capace di “dare vita” alla plastilina. Meno noto, invece, è il fatto che il primo capitolo di Diablo e la pellicola di Nick Park e Peter Lord avrebbero potuto avere qualcosa in comune… Infatti, il creatore di Diablo, David Brevik, voleva sviluppare il suo titolo utilizzando la tecnica sopracitata. Tuttavia, a causa degli eccessivi costi di produzione, l’idea fu cestinata.
Il successo di Diablo III è stato semplicemente incredibile. Diventando il videogioco per PC più pre-ordinato su Amazon e raggiungendo le 6,3 milioni di copie vendute in una singola settimana; il terzo capitolo della serie ha poi raggiunto dei dati di vendita da mozzare il fiato. L’ultimo aggiornamento sulle unità vendute risale al 2015 e ammonta alle 30 milioni di unità acquistate dai giocatori.
Diablo era stato pensato come un GDR a turni.
La software house voleva sviluppare il titolo attraverso claymation.
Diablo III ha raggiunto, nel 2015, le 30 milioni di copie vendute.
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