di Redazione NCI
Ottavo e penultimo episodio di “Daredevil: Rinascita”, un capitolo denso di colpi di scena, emozioni e ritorni inaspettati. Tuttavia, alcune sequenze risultano un po’ frettolose e avrebbero giovato di una costruzione più approfondita. Ma andiamo con ordine.
ATTENZIONE: Seguono Spoiler!
Il cuore della puntata ruota attorno all’omicidio di Foggy Nelson, evento che aveva aperto la stagione e che qui torna finalmente al centro della narrazione. Se fino ad ora Matt aveva mantenuto vivo il ricordo dell’amico, è in questo episodio che la sua morte diventa il vero motore delle azioni di Daredevil, spingendolo a scavare a fondo nella verità e nei propri tormenti.
Il ritorno di Bullseye segna un momento chiave della puntata. L’incontro con la madre di Foggy fornisce a Matt un inaspettato impulso emotivo, spingendolo a cercare nuovamente Bullseye, che però si rifiuta di collaborare. La violenta reazione di Matt, che arriva a sbattergli la testa sul tavolo, è solo la manifestazione esteriore di un conflitto molto più profondo: quello interiore. Lo scontro tra i due non è solo fisico ma diventa anche simbolico, portando alla luce il dolore e la rabbia che Matt cerca di soffocare. La successiva fuga di Bullseye, però, lascia qualche perplessità. L’evasione appare troppo rapida e priva di una reale motivazione narrativa solida. I suoi obiettivi restano vaghi: è alla ricerca di vendetta? Mira a Matt, Fisk, o addirittura Vanessa? Una gestione più chiara di questi aspetti avrebbe dato maggiore spessore alla trama.
Anche la storyline di Vanessa risente di un trattamento un po’ superficiale. Il personaggio ha del potenziale, e sebbene il suo look – con quel vestito rosso sangue – rifletta perfettamente la sua trasformazione e crescente ambizione, le sue azioni faticano a trovare un peso adeguato nel contesto complessivo. Tuttavia, la sua ritrovata intesa con Fisk rafforza l’immagine di una coppia ora più minacciosa che mai.
Quando il confine tra bene e male si spezza: il gesto che ridefinisce Daredevil
Il momento clou dell’episodio arriva nel finale, durante il ballo. Matt scopre che è stata proprio Vanessa a ordinare la morte di Foggy. La tensione cresce, lo scontro verbale tra i due si fa intenso… ma il vero shock arriva quando Bullseye irrompe alla festa armato di fucile di precisione, pronto a colpire Fisk. In un gesto sorprendente, è Matt a intervenire, proteggendo proprio il suo nemico storico e prendendosi la pallottola al posto suo.
Questa scelta narrativa è potente: ribalta le logiche di alleanze e rivalità su cui si è costruita l’intera serie. Il “sacrificio” di Murdock non è solo un atto eroico, ma una mossa che scuote le fondamenta morali dell’intera vicenda. Il confine tra bene e male, giustizia e vendetta, diventa più sfumato che mai. In quell’istante, Daredevil salva l’uomo che ha rovinato la sua vita, e questo gesto obbliga anche Fisk a fare i conti con un debito morale nei confronti del suo più grande avversario.
In definitiva, l’ottavo episodio di “Daredevil: Rinascita” si impone come uno dei più intensi e significativi dell’intera stagione. Nonostante qualche scelta narrativa un po’ affrettata, riesce a intrecciare con grande efficacia gli archi principali. Un episodio che riesce a scuotere, coinvolgere, e preparare magistralmente il terreno per il gran finale.
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Articolo di Damiano Longo
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