Soldati (@Shutterstock)
L’offensiva lanciata da Mosca in Ucraina nelle prime ore di questa mattina ha messo in allarme tutta la diplomazia e gli stati occidentali, in particolari quelli del blocco NATO. I Paesi più vicini alla Russia hanno inoltre chiesto di attivare l’articolo 4 dello statuto del Patto Atlantico.
L’articolo 4 del Patto prevede che “Le parti si consulteranno ogni volta che, nell’opinione di una di esse, l’integrità territoriale, l’indipendenza politica o la sicurezza di una delle parti fosse minacciata“. A richiedere l’attivazione è stata l’Estonia, tramite il suo Primo Ministro, Kaja Kallas. La Repubblica baltica ha deciso di attivare le consultazioni in cooperazione tra gli altri con Lettonia, Lituania e Polonia. Dello stesso avviso anche il Ministro degli esteri rumeno, Bogdan Aurescu, che ha dichiarato di volere l’attivazione, insieme ad altri alleati, dell’articolo 4.
L’articolo 5 prevede che “Le parti convengono che un attacco armato contro una o più di esse in Europa o nell’America settentrionale sarà considerato come un attacco diretto contro tutte le parti, e di conseguenza convengono che se un tale attacco si producesse, ciascuna di esse, nell’esercizio del diritto di legittima difesa, individuale o collettiva, riconosciuto dall’art. 51 dello Statuto delle Nazioni Unite, assisterà la parte o le parti così attaccate intraprendendo immediatamente, individualmente e di concerto con le altre parti, l’azione che giudicherà necessaria, ivi compreso l’uso della forza armata, per ristabilire e mantenere la sicurezza nella regione dell’Atlantico settentrionale“.
Ricordiamo che l’Ucraina non è membro NATO e che nessuno Stato appartenente all’alleanza è stato colpito in alcun modo dalla Russia, perciò al momento si parla solo dell’articolo legato alla consultazione.
Il Governo ha fermamente condannato l’operato di Putin e probabilmente aderirà alle sanzioni, ma non ha fatto richiesta di attivazione dell’articolo 4. Ovviamente i colloqui con gli altri membri continuano ad andare avanti, ma non c’è stata nessuna richiesta formale come quelle di cui sopra. In buona sostanza, l’Italia entrerebbe in guerra solo e soltanto se uno degli Stati della NATO subisse un’aggressione militare. Per ovvie ragioni, uno scontro frontale tra la Russia e la NATO sarà in tutti i modi evitato.
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Di Elia Mascherini
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