di Redazione NCI
Una nuova crema solare, come riportato da FOCUS, sarebbe in grado di abbassare la temperatura della pelle di 6°C. Il segreto? Un composto chimico che, fino a poco tempo fa, veniva utilizzato come colorante alimentare, ma che ora è stato riadattato per la protezione solare. Un’innovazione che potrebbe cambiare il modo in cui ci prendiamo cura della pelle sotto il sole.
La protezione solare: un passo in più nella cura della pelle
L’uso della crema solare è fondamentale per proteggere la pelle dai danni causati dai raggi UV del sole, che possono provocare scottature, invecchiamento precoce e aumentare il rischio di cancro della pelle. La protezione solare aiuta a prevenire questi effetti dannosi, mantenendo la pelle sana. Recentemente, dei ricercatori hanno sviluppato una crema che, oltre a proteggere, rinfresca la pelle abbassandone la temperatura di 6°C.
Il raffreddamento radiativo è un processo in cui il calore viene riflesso, impedendo a un oggetto di riscaldarsi. Questo fenomeno è stato applicato in tessuti e rivestimenti per mantenere freschi gli ambienti. Alcune creme solari minerali utilizzano il biossido di titanio (TiO2) per riflettere i raggi UV, ma le particelle erano troppo piccole per avere un effetto rinfrescante. Gli studiosi hanno quindi modificato la dimensione delle nanoparticelle di TiO2, creando una crema solare in grado di proteggere dai raggi UV e, allo stesso tempo, abbassare la temperatura della pelle. Gli ingredienti principali di questo prodotto sono TiO2, acqua, etanolo, crema idratante, pigmenti e polidimetilsilossano, un polimero di silicone utilizzato in cosmesi.
Protegge, rinfresca e costa poco: vale la pena la nuova crema solare?
Questa crema solare ha un SPF 50 ed è altamente efficace, resistente all’acqua e offre una protezione duratura per oltre 12 ore senza causare irritazioni. Nei test, ha ridotto la temperatura della pelle di alcuni volontari di 6°C, superando i 3°C offerti dai tradizionali solari. Inoltre, è disponibile a un prezzo competitivo di meno di 9 euro per 100 grammi, allineandosi con i costi di altri prodotti simili sul mercato. Sarà una rivoluzione in questo ambito?
Articolo di Bazzani Giulia
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