Attualità

Covid: i cani lo identificano meglio dei tamponi!

Era un’ipotesi che girava ormai da tempo, ma ora è diventata ufficiale grazie ad un nuovo studio: i cani scovano chi è infetto da Covid-19 più efficacemente dei tamponi.

Lo studio effettuato

Dopo più di due anni di pandemia da Covid, individuare con precisione gli infetti è ancora una pratica all’ordine del giorno. D’ora in poi però, grazie ad un esperimento pubblicato l’1 giugno nella rivista Plos One, uno dei possibili test rapidi che si potranno svolgere potrebbe essere basato… sulle capacità olfattive di cani addestrati!

All’interno di due centri di screening per il Covid, sono stati raccolti 2 tipi di tamponi: uno contenente campioni di saliva, un altro contenente campioni di sudore. Il compito dei cani addestrati era di individuare i tamponi risultati positivi al virus.

 

Cane (@Shutterstock)

 

Allo studio hanno partecipato 355 volontari, di cui 143 sintomatici e 192 asintomatici. Di questi, 109 (78 sintomatici e 31 asintomatici) risultarono positivi al tampone molecolare. Incredibilmente, la sensibilità dei tamponi RT-PCR (84%) è risultata inferiore all’acuto olfatto canino (97%). Difatti, i cani sono riusciti ad ottenere un margine d’errore del 3%, raggiungendo lo 0% nell’individuazione dei casi asintomatici.

Le conclusioni di queste analisi indicano quindi che il fiuto dei cani può essere una valida alternativa ai tamponi molecolari, garantendo un risultato preciso in un lasso di tempo molto breve.

Svantaggi dei cani anti-covid

Come specificato da Focus, anche questo rivoluzionario metodo presenta alcuni svantaggi.  L’addestramento può richiedere fino a sei settimane, in base all’esperienza dell’animale in altri campi (come nel rintracciare gli esplosivi). Ovviamente risulta molto complicato inserire un cane istruito all’interno di ogni centro tamponi. Un altro svantaggio è l’ambiente nel quale l’animale adopera: all’interno dei laboratori vi è sicuramente un ambiente più sterile che all’esterno, dove può essere compromessa la loro precisione. Tuttavia è comunque un deciso passo avanti nell’identificazione del virus.

 

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Alessandro Mazzolini

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