Nuova svolta nella lotta contro il Covid-19. Negli ultimi giorni è diventata sempre più forte l’ipotesi di stoppare definitivamente l’isolamento domiciliare per chi è positivo al virus, nonostante la recente impennata di nuovi casi e decessi.
A confermare l’ipotesi circolata nelle ultime settimane, ci ha pensato il sottosegretario alla Salute Andrea Costa. Ai microfoni di “Radio Anch’io” su Rai Radio1 Costa ha dichiarato: “L’obiettivo è quello della convivenza con il virus e se parliamo di convivenza non possiamo che rimuovere anche l’isolamento per i positivi. Confido che nelle prossime settimane si arrivi anche a questa scelta che sarebbe un ulteriore passo verso la normalità. Credo che ci siano i giorni contati anche per questo tipo di provvedimento”.
Ricordiamo che nelle ultime 24 ore sono stati registrati 36.573 i nuovi contagi da Covid-19, secondo i dati del ministero della Salute. In aumento rispetto a due giorni fa, quando i contagi erano 31.885.
Non tutti gli esperti sono d’accordo con la decisione di stoppare l’isolamento domiciliare. Un parere negativo l’ha offerto il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici, Filippo Anelli, ai microfoni di Adnkronos. Secondo il medico: “I positivi stanno aumentando. La diminuzione dei ricoveri sta frenando; la circolazione del virus è molto alta. Consiglio quindi molta prudenza, soprattutto per solidarietà nei confronti dei più fragili che potrebbero essere infettati. Il consiglio è cioè di riflettere prima di prendere decisioni di questo genere, perché al momento non ci sono le condizioni per una simile decisione”.
Contrario anche l’infettivologo Massimo Galli, che, sempre ad Adnkronos, ha dichiarato: “Manterrei ancora abbastanza il piede sul freno. I numeri degli ultimi giorni, a partire dai dati dell’ultimo monitoraggio della Fondazione Gimbe, non possono infatti lasciarci tranquilli e indicano un’inversione di trend della pandemia, con i contagi ed i decessi che hanno ripreso a salire. Si è tutti alla ricerca di un ritorno alla normalità ma i dati sono oggettivi e consigliano prudenza”.
C’è invece chi è d’accordo con la decisione, come Roberto Cauda, infettivologo del Policlinico Gemelli di Roma. L’esperto ha spiegato, anch’egli ad AdnKronos: “Penso sia una decisione che può essere presa, tenendo anche conto che la malattia, allo stato attuale e non nella forma grave, è simile ad altre malattie respiratorie. Bisogna insomma convivere col virus. Ciò ovviamente non significa però non tenere gli occhi aperti e non tornare sui propri passi se necessario. Non ci possiamo liberare ma possiamo pensare che la pandemia finisca nei termini con cui la conosciamo: diventerà cioè un virus endemico, con focolai periodici ma momentanei”.
Non ci resta che attendere la decisione finale.
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