Col pareggio dell’Atalanta contro l’Arsenal, avvenuto Giovedì 19, si è conclusa la prima giornata della nuova Champions League per le italiane. Il bilancio segna tre pareggi, una vittoria e una sconfitta. Considerate le buone squadre avversarie, ci si può ritenere soddisfatti, vediamo nel dettaglio le partite.
Per le cinque italiane, la giornata comincia alle 18 e 45 di Mercoledì all’Allianz Arena, dove la Juve si impone sul PSV Eindhoven. Sin dai primi minuti i bianconeri si dimostrano superiori, offrendo delle giocate di alto livello grazie a Koopmeiners e Yildiz, i milgiori in campo. Proprio il turco, al 21′ toglie le ragnatele dall’incrocio del secondo palo con un tiro a giro incredibile, che a tutti avrà sicuramente ricordato quelli di Del Piero. La partita continua ad essere dominata dai padroni di casa, che si rendono pericolosi prima con McKennie e poi Koopmeiners. Il raddoppio non tarda ad arrivare, al minuto 27 Nico Gonzalez scende in area dal lato destro del campo, accenna un tiro che viene deviato e finisce nei piedi di Wes Mackennie che, davanti a Drommel, non sbaglia.
Al decimo minuto della ripresa, Vlahovic serve un pallone delicatissimo per Nico che trova un elegante scavetto, siglando il 3-0. La partita continua con una tranquilla gestione da parte degli uomini di Thiago Motta, che non mantengono la porta inviolata per davvero poco. Infatti, al 91′ minuto il PSV trova il gol della bandiera con Saibari, il match termina 3-1.
Completamente diversa, invece, è la sorte che è toccata al Milan di Fonseca, sconfitto da un Liverpool ancora imbattuto in stagione. Per i rossoneri la beffa è ancora più grande, visto che, al terzo minuto, Pulisic sfreccia fino in area di rigore e insacca all’angolino secondo pallo con un fulmine rasoterra. Da sottolineare la meravigliosa sponda di Morata. Il Milan regge per circa 16 minuti, almeno fino a quando un infinito Momo Salah prende la prima delle sue due traverse. Come ormai ci stiamo abituando a vedere, il Milan si sfilaccia alla prima difficoltà, causando due gol identici che arrivano da quello che ormai sembra essere uno dei più grandi nemici del diavolo, il calcio piazzato.
Al minuto 23′, sugli sviluppi di un calcio di punizione Konatè svetta sulla difesa rossonera e sigla il pareggio, complice anche una pessima uscita di Maignan, che al minuto 51′ è costretto ad uscire per infortunio. Venti minuti più tardi, sugli sviluppi di un corner, Van Dijk sfrutta un buco di marcatura lasciato dalla difesa del Milan e segna il gol del 2-1.
Da qui in poi il Milan si spegne sempre di più fino ad eclissarsi completamente. Insomma, il fatto che il migliore in campo sia stato Abraham, un giocatore arrivato in prestito secco entrato all’ottantesimo minuto, la dice lunga. E il Liverpool, intanto, la chiude 3-1 con Szoboszlai. Urge un cambiamento, prima ancora che tattico, mentale da parte del Milan, che ora rischia l’ennesimo cappottone al derby.
La seconda parte di giornata si apre alle 18 e 45, dove il Bologna torna a giocare una partita di Champions League dopo 60 anni. Contro lo Shaktar Donetsk i rossoblù si dimostrano subito volenterosi di far bella figura al Dall’Ara. Tuttavia, al secondo minuto Posch commette un fallo sciocco, sgambettando da dietro, in area di rigore, Eguinaldo. Dal dischetto si presenta Sudakov, che si fa ipnotizzare da Skorupski, che para un rigore debole diretto verso l’angolo sinistro della porta. Nonostante la ghiotta occasione sia arrivata per gli ucraini, a fare la partita è il Bologna, che si rende spesso pericolosa con un Castro in grande spolvero.
Il secondo tempo comincia con l’occasione più importante della gara, clamorosamente sprecata da Fabbian, che spara a pochi metri la palla addosso ad un miracoloso Riznyk. dopo quest’occasione, la partita tende a spegnersi lentamente, con un Bologna che tenta di sfondare, ma con uno Shaktar sempre attento. Nonostante il match sia terminato 0-0, possiamo considerare la prestazione del Bologna buona, sicuramente gli uomini di Italiano hann0 pagato una buona dose di inesperienza, come dimostrato nelle occasioni con Fabbian e Castro.
Alle 20 e 45, in quel di Manchester, va in scena il replay della finale di Champions League 2022/23: Man City-Inter. Nonostante il risultato finale di 0-0, la partita è fin da subito allegra, con un paio di buone occasioni che non vengono sfruttate da Erling Haaland. Verso la fine del primo tempo, segnaliamo una grande occasione per Carlos Augusto, respinta da Ederson, con un’Inter vivace e in partita.
Nel secondo tempo, le due squadre si scatenano, creando occasioni per tutta la frazione. Da ricordare sicuramente la grandissima occasione per Darmian, che spreca tutto appoggiando con un tacco ambiguo per Barella. Risponde il City con due occasioni clamorose per Foden, che spara addosso a Sommer e Gundogan, che spreca di testa. All’ultimo secondo, il turco si ripresenta in aera, stavolta sfuggito alla linea difensiva nerazzurra, e spreca clamorosamente, sempre di testa, davanti al portierone svizzero. Finisce 0-0 un match divertentissimo ed equilibrato.
Chiude la prima giornata di Champions League l’Atalanta, che trova un buon 0-0, stavolta contro l’Arsenal. Al contrario della partita di Manchester, al Gewiss Stadium va in scena un primo tempo abbastanza noioso, prevalentemente bloccato sullo sfondo tattico. Da segnalare principalmente un miracolo di Carnesecchi al minuto 13′, che para un ottimo calcio di punizione di Saka, indirizzato sul palo del portiere nerazzurro.
Il secondo tempo si apre con un calcio di rigore fischiato in favore dell’Atalanta. Al minuto 47′, Ederson scappa via a Partey, che lo trattiene con un braccio e lo stende in area di rigore. Il rigore, però, viene sbagliato da Mateo Retegui, complice anche un autentico miracolo di Raya sula ribattuta. La partita continua sulle corde viste nel primo tempo, alcune occasioni arrivano dopo il sessantesimo minuto se le guadagna Cuadrado, ma la grande occasione si presenta al minuto 74′ per Gabriel Martinelli, che spedisce alto un tiro a colpo sicuro. Il match termina 0-0.
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