di Enrico Tiberio Romano
I dibattiti sul clima sono all’ordine del giorno da anni ormai, benché in molti Paesi stiano vincendo le elezioni leader che pongono il problema in fondo alla lista delle priorità. Ad alimentare ulteriormente la discussione arriva uno studio dai numeri shock e che potrebbe toccare la sensibilità di moltissime persone pronte ad ascoltare.
800mila vittime del clima che cambia
In uno scenario in cui in moltissimi urlano numeri e pareri tra i social e i talk show in merito alla vicenda ambientale, uno studio dà un assist importante a chi ambisce a mobilitare le coscienze delle persone. Sebbene ci sia ormai un certo rifiuto della scientificità nelle discussioni e i freddi numeri spesso non siano sufficienti ad accendere gli animi, provate a pensare cosa significhino 800mila vittime in 30 anni.
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Uragano (@Shutterstock)
Il Climate Risk Index 2025 di GermanwatchWe è l’indice basato su 9400 rilevazioni nelle ultime 3 decadi per i morti riconducibili al clima impazzito. La cifra da capogiro per dare un’idea é paragonabile alla capienza di circa 15 grandi stadi di serie A.
Limitando l’orizzonte all’Italia stiamo parlando di 38 Mila persone, una cifra che se messa in proporzione al totale dovrebbe preoccupare. Il bel Paese è quello più colpito in Europa e il 5º al mondo, ingenti perdite umane però si accompagnano a quelle economiche che solo sulle nostre casse hanno pesato ben 60 miliardi.
Dominica, Cina e Honduras sono stati i Paesi più colpiti da alluvioni, tempeste e ondate di calore dal 1993 al 2022 mentre l’economia mondiale ha perso la cifra monstre di 4200 miliardi di dollari a causa dell’azione climatica.
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