di Alessandra Santoni
Dopo aver trascorso più di 40 ore su Clair Obscur: Expedition 33, siamo pronti a farvi una nostra recensione profonda e dettagliata. Ci teniamo, inoltre, a specificare che il titolo è stato giocato su Xbox Series X.
Buona lettura!
Abbracciati da un mondo distopico
Il piccolo capolavoro realizzato dalla casa videoludica francese Sandfall Interactive, si è mostrato ai nostri occhi con tutta la sua potenza e bellezza, rappresentando la prima opera dello studio.
Difficilmente si riesce a non rimanere ammaliati e affascinati da quel bellissimo caos che ci avvolge costantemente. In un mondo in cui coesistono magia e tecnologia, in cui morte e vita sembrano avere un parallelismo concreto, è La Pittrice a scegliere il destino di tutti.
Clair Obscur: Expedition 33 è ambientato in una cittadina chiamata Lumiére, in una Francia dilaniata dalla Pittrice, una colossale figura sovrannaturale che è riuscita a spaccare il mondo nel cataclisma noto come Frattura.
La Pittrice, da quel momento, ha iniziato a disegnare un numero sul monolito. Ogni anno la cittadina di Lumiére festeggia il Gommage, ovvero il momento in cui chiunque abbia raggiunto l’età indicata dalla Pittrice, svanirà nel nulla, lasciando a coloro che restano la scelta di arrendersi o combattere contro di lei.
Le persone si dissolvono lentamente in tanti petali di fiore rossi, lasciando i propri amati al dolore della propria perdita. In seguito al Gommage nascono le Spedizioni, le quali servono per raccogliere informazioni e arrivare alla Pittrice per cercare di eliminarla e riportare alla normalità Lumiére.
La durata indicativa del titolo è di circa 40 ore, se ci concentriamo solo sulla storia principale del gioco. Perdendoci invece nel mondo, è possibile anche raddoppiare le ore di gioco normali poiché è pieno di cose da scoprire, boss da eliminare e luoghi da esplorare.
Il titolo realizzato dal team francese abbraccia apertamente il mondo videoludico nipponico dei JRPG senza snaturarli ma aggiungendo una vera e propria identità europea. Realizza quindi un mix perfetto tra due ecosistemi che riescono bene a convivere, creando un qualcosa del tutto innovativo e moderno.
Il mondo di Expedition 33 è qualcosa di ineccepibile, capace di stregare anche il gamer più scettico. Il dissacrante pessimismo che ci circonda ben abbraccia il fascino decadente del mondo, che molto si ispira al periodo della Belle Epoque francese.
Il world building e gli stessi personaggi riescono a costruire un unico ecosistema, dove entrambi sono molto caratterizzati e niente è scontato. La trama, ricca di dettagli e molto particolareggiata, e l’esplorazione dei paesaggi donano una costante sensazione di meraviglia al giocatore. Lo si può definire qualcosa come arte pura.
Più si prosegue con la storia e più si capisce quanto sia stato profondo lo sviluppo. Temi come vita e morte vengono messi in parallelismo e non vengono sottostimati o giudicati negativamente.
L’aspetto sicuramente più riuscito è rappresentato dal comparto artistico. Per tutto il nostro viaggio assieme alla Spedizione 33 saremo accompagnati da una costante voglia di scoprire e uno stupore senza eguali.
Il gameplay come una coreografia
Clair Obscur: Expedition 33 ha un combattimento che dista molto dalla visione odierna di ciò che tutti ci aspettiamo. Si presenta quindi come un JRPG con combattimenti a turni dinamici.
Il nostro compito sarà guidare la Spedizione 33, alla quale partecipano i nostri protagonisti: Gustave, un maestro reduce dalla perdita della compagna Sophie; Maelle, la sorella adottiva di Gustave; infine Lune e Sciel, entrambe profondamente segnate dal loro passato e da lutti importanti che cercano solo la via della redenzione e della vendetta. Non solo: più avanti si uniranno a noi ulteriori personaggi, ma non vogliamo rivelarvi niente di più.
Ognuno di loro è dotato di un albero delle abilità davvero molto ampio. Ogni personaggio è, quindi, profondamente diverso e il nostro scopo consiste nel trovare le sinergie giuste in combattimento. Dovremmo, quindi, distribuire sia i punti nell’albero delle abilità, sia aumentare di livello le armi e far salire i personaggi.
Esplorando il mondo che ci circonda, affrontando boss e nemici, troveremo dei Picto, accessori equipaggiabili su ogni personaggio per conferirgli abilità passive speciali. Dopo quattro scontri, il Picto si padroneggia e mediante l’utilizzo di una risorsa chiamata Lumina, si può equipaggiare l’abilità padroneggiata senza il Picto corrispondente, lasciando quindi lo slot vuoto per altri.
In poche parole, servono a comporre delle vere e proprie build, modificabili in qualsiasi momento tramite l’utilizzo dei Rintocchi.
Il combat system può sembrare, inizialmente, difficile, soprattutto per quanto riguarda capire il timing giusto di parata e schivata. Non saremo del tutto passivi durante lo scontro, anzi potremmo interagire col nemico parando, schivando e saltando i suoi attacchi. Sia per il combat system che nella struttura delle mappe e sia nei salvataggi, si ispira molto ai soulslike.
Si può tranquillamente affermare che Expedition 33 rappresenta un mix esplosivo tra i vecchi Final Fantasy, la saga di Persona e i Dark Souls.
I personaggi nei combattimenti sembrano eseguire una sorta di coreografia. Ogni scontro è una danza nuova, con tutti i passi da imparare per riuscire a sconfiggere chi abbiamo davanti. Ha un combat system davvero avvincente e innovativo per un gioco che viene classificato come doppia A.
Per spiegarvi meglio come funziona: una volta che avremmo selezionato l’azione da effettuare (la quale consuma una quantità di Punti Azione, ricaricabili in vari modi, anche con l’attacco semplice), il giocatore è chiamato a premere un pulsante al momento giusto per migliorare l’efficacia dell’attacco o dell’abilità usata.
Allo stesso modo, se è il turno del nemico, potremmo parare, schivare o anche saltare i suoi colpi premendo i pulsanti corrispondenti, tenendo bene a mente che la schivata ha una finestra di invulnerabilità più ampia ma la parata, se effettuata con le giuste tempistiche, si traduce in un potente contrattacco automatico.
Un altro aspetto molto importante e per niente da sottovalutare è il comparto sono, soprattutto per quanto riguarda le musiche.
Composte dall’artista e musicista Lorien Testard, le musiche che ci accompagnano durante il nostro viaggio, sono davvero magistrali, a tratti seducenti e a tratti molto cupe e malinconiche. Sin dalle prime note nel prologo, il tema principale, musicalmente parlando, è la tristezza, la malinconia, questa sorta di pessimismo che lascerà ben poco spazio alla gioia.
Nonostante l’ottima versatilità delle note e della musica, ciò che prevale su tutti è l’utilizzo del pianoforte accompagnato da una bellissima voce femminile, che accompagna il nostro viaggio cullandoci e, quando necessario, facendoci commuovere più volte.
Per quanto concerne la storia, come vi abbiamo detto sin dal primo momento, ha una trama davvero avvincente, ricca di colpi di scena, capaci di scombussolare chiunque.
Amore, Vita e Morte
Avete mai pensato a quanto inafferrabile possa essere la vita? Oppure a quanto noi essere umani siamo letteralmente collegati a doppio filo alla morte? La presenza della morte non si sente, non si percepisce, non la si vede. Ma è qualcosa che costantemente ci accompagna.
Qui, in Expedition 33, la morte è solo la fine del percorso della vita, non una minaccia ma un’occasione per redimersi e per incontrare nuovamente i propri cari e le persone che abbiamo amato ma che ci hanno strappato via.
Ciò che ci spiega il gioco è che bisogna godersi l’attimo, abbracciare il percorso della vita seppur contornato di mille ostacoli e capire che la morte è solo la parola finale di un discorso molto più immenso. Ma non solo. Un tema che padroneggia nel gioco è anche l’Amore. Amore inteso come sentimento puro, che scuote il mondo e gli animi. L’amore ha mille sfaccettature: dall’amore fraterno tra Maelle e Gustave, all’amore di Sciel per il compagno, a quello di Lune per i genitori.
L’amore e la morte ci accompagnano nella vita come costanti e come forse le uniche due sicurezze che possiamo avere. Le nostre certezze.
Clair Obscur: Expedition 33 è, a nostro avviso, uno dei migliori RPG di sempre. Il piccolo team francese è riuscito a prendere questo genere e a rivoluzionarlo rendendolo ancora più attraente e moderno. Stiamo parlando di un’opera monumentale, un capolavoro, nel quale non siamo riusciti a trovare grossi difetti.
È stato come un fulmine a ciel sereno, piombato in un mercato videoludico saturo dei soliti titoli e generi, capace di rivoluzionare e portare di nuovo in auge un genere spesso sottovalutato, soprattutto negli ultimi tempi.
Ma non solo: è riuscito ad accarezzare temi con una delicatezza sopraffina e profonda.
Il nostro invito è di vedervi presto unire alla Spedizione 33, fidatevi non ve ne pentirete!
Voi cosa ne pensate? State già giocando a Clair Obscur: Expedition 33? Fateci sapere la vostra nei commenti e rimanete sempre aggiornati sul nostro sito.
VOTO: 9.5
© RIPRODUZIONE RISERVATA