di Redazione NCI
Notoriamente la Cina non è tra i primi paesi al mondo in fatto di libertà; basti pensare alle notizie attentamente passate al vaglio dal governo, oppure al ban di molti social network. A queste limitazioni si aggiunge un nuovo divieto molto particolare. I calciatori della Nazionale cinese non potranno farsi nuovi tatuaggi, mentre quelli presenti dovranno essere coperti durante gli allenamenti e le gare, oppure del tutto rimossi. Parole del Ministero dello Sport cinese.
Perché i tatuaggi sono stati messi al bando?
In realtà, il motivo non è ben chiaro; il governo di Pechino sta cercando in tutti i modi di limitare quella che definisce una “decadenza morale giunta dall’estero”, contrapposta ai valori “patriottici” dello stato. A quanto pare, suddetti valori patriottici sarebbero minati dai tatuaggi, ma non solo; anche i social e le televisioni, saldamente in mano del governo, avrebbero ricevuto precise direttive su cosa mostrare e cosa non mostrare. Ad esempio, si parla di un repulisti mediatico di “influencer volgari” e di “uomini con movenze effeminate”, evidentemente in contrasto con il modello ideale di cittadino cinese.
In questo ambito rientrano anche i tatuaggi, giudicati volgari e impudichi, perciò da nascondere in occasioni importanti, come le partite della Nazionale. Così facendo, i tatuaggi non salterebbero agli occhi degli spettatori, in particolar modo dalle generazioni più giovani, che Pechino vorrebbe formare secondo i suoi canoni. Per quanto riguarda i calciatori cinesi, non è ben chiaro quale sanzione potrebbe venire applicata in caso di infrazione, ma probabilmente si tratterebbe di una multa e di una esclusione dal giro della Nazionale.
Ad ogni modo, la Cina non è l’unico Paese al mondo dove i tatuaggi sono vietati o caldamente sconsigliati; in molte nazioni asiatiche vige la regola d’oro che tatuarti risulta offensivo per la religione del paese, come in Iran e in Malesia, Paesi tradizionalmente musulmani. Anche in Sri Lanka e Thailandia i tatuaggi stridono con la religione locale, mentre in Corea del Nord i tatuaggi non devono ledere la persona di Kim Jong-un, pena i lavori forzati. Infine, in Giappone non puoi frequentare terme e palestre se sei tatuato.
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Di Elia Mascherini
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