di Francesco Ferri
Secondo alcune importanti indiscrezioni lanciate da Neue Zürcher Zeitung e riportate da Newsweek, il capo della CIA, William Burns avrebbe avanzato nei giorni scorsi un’offerta di pace a Vladimir Putin; secondo le ipotesi, questa comprendeva un quinto del territorio ucraino per mettere fine al conflitto che va avanti da quasi un anno. Ora però, sono arrivate le smentite direttamente dalla Casa Bianca…
Il presunto piano di pace degli USA
Sean Devitt, vice portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale degli USA, ha dichiarato a Newsweek che la notizia “non è accurata“. Secondo le informazioni pervenute, a metà gennaio Burns avrebbe presentato un piano di pace a Russia e Ucraina, che prevedeva la cessione del 20% circa del territorio ucraino alla Russia; sarebbe una porzione grande all’incirca come la Regione del Donbass.
Un funzionario della CIA avrebbe però comunicato al magazine che queste teorie sarebbero “completamente false“, a partire dal viaggio segreto a Mosca da parte del capo della CIA, fino alla proposta di pace avanzata; per il quotidiano invece, la proposta sarebbe stata respinta da entrambi i Paesi. Secondo le ipotesi formulate, per l’Ucraina il piano sarebbe inapplicabile “perché non è disposta a dividere il proprio territorio“, mentre per i russi perché convinti che “alla lunga vinceranno comunque la guerra“.
Le conseguenze del rifiuto
Proprio per via del rifiuto della proposta, l’amministrazione Biden si sarebbe impegnata a fornire a Kiev i potenti carri armati Abrams. Nel frattempo, Vladimir Putin avrebbe risvegliato i fantasmi del passato durante la celebrazione per gli 80 anni dalla battaglia di Stalingrado; durante la celebrazione dell’anniversario a Volgograd, avrebbe sostenuto che l’Occidente non si rende conto che “una guerra moderna con la Russia sarebbe un’altra cosa” [ANSA] rispetto a 80 anni fa, e che un tale conflitto non finirebbe con l’uso dei carri armati.
Oggi infatti, sostiene Putin, “abbiamo [i russi] qualcosa con cui rispondere“. Le inquietanti parole hanno sollevato diversi dubbi, paventando l’incubo nucleare, anche fra i giornalisti presenti. Alla richiesta di delucidazioni, hanno poi ricevuto risposta da parte di Dmitry Peskov, portavoce del Presidente: “Man mano che appaiono nuove armi fornite dall’Occidente collettivo, la Russia utilizzerà il suo potenziale esistente in modo più completo“ [ANSA].
I fantasmi del conflitto mondiale
Vladimir Putin ha poi proseguito affermando che:
“È incredibile, ma è un fatto: siamo di nuovo minacciati dai carri armati tedeschi con i noti emblemi a forma di croce sulle loro piastre corazzate. Ci sono tentativi di spingere l’Europa, Germania compresa, alla guerra con la Russia” [ANSA].
Serghei Lavrov, Ministro degli Affari Esteri, ha affermato che l’Occidente punta a “una soluzione finale della questione russa. Tutta la Nato combatte contro di noi“; nonostante ciò, sostiene con certezza che la Russia saprà resistere e uscire “più forte” da questa situazione [ANSA]. Secondo il Ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov, intanto, la Russia starebbe pianificando una nuova offensiva proprio attorno al 24 febbraio, primo anniversario dall’inizio dell’azione denominata “Operazione militare speciale” [ANSA]…
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