di Enrico Tiberio Romano
Dopo il susseguirsi di diverse notizie in merito alla centrale in periodo di guerra, l’ingegnere responsabile della sicurezza di Chernobyl racconta le inesistenti misure di sicurezza messe in atto dai russi: dalle trincee scavate nella Foresta Rossa alla mancanza di elettricità protrattasi per giorni.
Un suicidio inconsapevole?
Yaroslav Emelianenko, membro del consiglio pubblico dell’Agenzia statale dell’Ucraina per la gestione della zona di esclusione, ha dichiarato ad Unian: ”Sembrava non sapessero cosa fosse questo posto. Che fosse Chernobyl. Che si stessero suicidando”.
Dichiara ancora: ”Nella zona di Chernobyl è possibile spostarsi solo su strade asfaltate. Ma valutando le azioni dei russi, era chiaro che non capivano dove fossero arrivati e come ci si deve comportare in quest’area. Hanno contaminato l’attrezzatura e poi anche tirato un sospiro di sollievo”.
Sembravano storie inverosimili, addirittura si pensava fosse propaganda pro-Ucraina fino a quando diversi media occidentali, dalla BBC alla CNN, hanno confermato la presenza di trincee nella Foresta Rossa. Risulta di difficile comprensione per chiunque, che i Russi si siano comportati come se non avessero mai sentito parlare di Chernobyl. La centrale nel 1986 è stata teatro del più grave disastro nucleare civile della storia.
In un gesto sconsiderato, riferito dal New York Times, un soldato russo ha trattato a mani nude una fonte radioattiva — una fonte di cobalto-60 — presente in uno dei depositi di rifiuti nucleari, esponendosi a un livello di radiazioni tali, in pochi secondi, che il contatore Geiger è impazzito, secondo quanto riferito dall’ingegnere responsabile della sicurezza della centrale.
Il ministro dell’Energia ucraino, German Galushchenko, tramite twitter sulla vicenda ha detto: ”Chi ha scavato quelle trincee ha non più di un anno di vita”.
Le notizie relative alla centrale a partire dal 20 Febbraio, data d’inizio della guerra, restano tutt’ora avvolte da un alone di mistero con diverse fonti in contraddizione. È certo però che dai primissimi giorni del conflitto, Chernobyl sia stato un luogo d’interesse per le forze del Cremlino.
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