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Champions League, City e PSG: analisi di un fallimento costato quasi 4 miliardi

di Mattia Trincas

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Manchester City: la disperata rincorsa ad un successo in Champions che potrebbe non arrivare a breve…

Come il PSG, anche il castello del Manchester City, costruito dall’ingegnere Pep Guardiola, è collassato sulle sue stesse fondamenta. Nonostante le premesse, anche per gli Sky Blues abbastanza positive e definite, alla banda di Manchester rimane a disposizione solo il Campionato per riuscire a dare un senso a questa stagione, ricca sì di fallimenti, ma anche di lezioni importanti.

Il cammino in Champions League del City comincia nello stesso girone del Paris, e alla prima giornata supera con un pirotecnico 6-3 il Lipsia. Alla seconda giornata, arriva però la sconfitta con i parigini, il famoso 2-0 di cui abbiamo già parlato. Dopodiché, la squadra di Guardiola mette in cassaforte tre vittorie consecutive; due contro il Club Brugge, e una proprio contro il PSG. Il girone si chiuderà poi con la sconfitta indolore con il Lipsia, che si qualificherà per l’Europa League.

Agli ottavi, in un primo momento, al City viene assegnato il Villarreal, che molto probabilmente, avrebbe dato più filo da torcere agli inglesi rispetto al secondo risultato del sorteggio: lo Sporting Lisbona. Il match di andata finirà con uno 0-5 a domicilio per i portoghesi, che salvo miracoli, sarebbero usciti dalla competizione. Al ritorno, con una squadra stravolta, gli Sky Blues strappano un pareggio, che basta e avanza per superare il turno.

Ai quarti di finale, però, il sorteggio è meno fortunato: ad aspettare gli inglesi, c’è l’Atletico Madrid di Diego Simeone. Nel match di andata, nonostante l’estremo assetto difensivo dei Colchoneros, De Bruyne riesce a regalare ai suoi il vantaggio, poi conservato nel match di ritorno al Wanda Metropolitano. A questo punto, è tempo di semifinali, e il Manchester City va incontro al Real Madrid. Proprio il Real Madrid che aveva punito prima il PSG e poi i connazionali del Chelsea, sempre grazie al solito Benzema.

Il match di andata, è senza dubbio il migliore della stagione, perlomeno fino alla finale di Champions League, in programma il prossimo 28 maggio a Parigi. Un 4-3 meraviglioso, che ha mostrato l’incredibile efficienza del Manchester City, ma anche l’incredibile cuore e forza di una squadra come il Real Madrid. Al ritorno al Bernabeu, giocato lo scorso mercoledì, però, la musica è ben diversa rispetto a quella dell’andata. O almeno, fino al 73esimo, quando Riyad Mahrez, dopo una partita in ombra e senza grossi contribuiti, segna il goal dello 0-1, che porta il City avanti di due reti nel punteggio totale.

Ma al 90esimo, ecco uno dei colpi di scena che solo il calcio sa regalare: Rodrygo ribadisce in rete un suggerimento di Benzema, ravvivando il sogno dei tifosi dei Blancos. E solo due minuti dopo, ecco che lo stesso Rodrygo, anticipa tutti e mette in porta un pallone fondamentale per il Real Madrid, riportando la partita in completa parità. Il City, a questo punto, si perde completamente, ma ai tempi supplementari non si arrende. Poi però, al 95’ degli extra time, Benzema guadagna un calcio di rigore d’esperienza, e lo trasforma, portando il risultato sul 3-1. Dopo questa terribile doccia fredda, ecco che gli Sky Blues tentano il tutto per tutto, vanno diverse volte vicini alla rete, ma non la trovano.

Alla fine, è il Real Madrid a passare e ai ragazzi di Guardiola rimane solo un altro triste fallimento europeo. Ma come è potuta accedere una cosa del genere? Cosa è successo a quel Manchester City che sembrava in totale controllo della situazione? Cerchiamo di rispondere a questa domanda, di certo non facile.

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