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Chainsaw Man, la recensione del secondo episodio: Arrivo a Tokyo

di Andrea Antinori

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È finalmente arrivato l’anime di Chainsaw Man, uno dei prodotti più attesi nel panorama dell’animazione. Tratto dall’omonimo manga di Tatsuki Fujimoto, l’anime sarà diviso in 2 cour separati, ognuno da 12 episodi. Le animazioni sono a cura dello studio MAPPA e gli episodi andranno in onda solo su Crunchyroll.

Chainsaw Man: Arrivo a Tokyo

Il secondo episodio adatta i capitoli dal 2 al 4 del manga. Qui facciamo la conoscenza, oltre di Makima, introdotta a fine scorso episodio, di Aki Hayakawa e Power, che faranno parte della squadra di Denji. Il primo è un umano che fa il Devil Hunter, la seconda è una majin, ovvero un diavolo che ha preso il possesso del corpo di un umano. Dopo dei primi attriti, Denji e Aki accettano di lavorare insieme, anche per via delle condizioni imposte al primo per poter lavorare come Devil Hunter. Viene infatti spiegato che ciò che “affligge” il protagonista non è comune, e che deve essere considerato un “caso speciale”.

 

Chainsaw Man

Chainsaw Man, episodio 2: la recensione

Continua la montagna russa della qualità per Chainsaw Man. Nettamente sopra la media per quanto riguarda le scene 2d e quelle disegnate, mentre ancora altalenante, anche se meglio del primo episodio, le parti in CGI. Particolari come gli occhi dei personaggi, il sangue e i vestiti mostrano il grande lavoro fatto da MAPPA. Ma allo stesso tempo gli sfondi o alcuni altri particolari stonano troppo con il resto, forse, paradossalmente, proprio a causa della troppa qualità dei disegni. Rimane la violenza e il gore, proprio come nel manga. Ottimo anche il pacing, dato che in un solo episodio hanno adattato ben 3 capitoli della controparte cartacea.

La opening è a cura di Kenshi Yonezu e si chiama “Kick Back“. La ending invece, che ricordiamo essere diversa per ogni episodio della serie, è “Time Left” di Zutomayo.

Pro

  • Animazioni 2d decisamente sopra la media;
  • Nessuna censura a violenza e sangue;
  • Ottimo Pacing.

Contro

  • La CGI che stona troppo in certe scene.

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