di Redazione NCI
Come sappiamo, dopo aver annunciato il suo ritiro, Wojciech Szczęsny, ha deciso di fare dietrofront firmando per il Barcellona.
Complice è stato soprattutto l’infortunio al ginocchio di Ter Stegen, che lo terrà ai box fino alla fine della stagione, permettendo quindi al portiere polacco di giocare con continuità.
Ma quali altri giocatori hanno cambiato idea e sono tornati in campo dopo aver annunciato il ritiro dal calcio?
Il ritiro è una decisione delicata
Ogni calciatore o sportivo che sia, indipendentemente dall’età e dalle condizioni fisiche in cui si trova, ad un certo punto della propria carriera deve affrontare il momento in cui ci si rende conto di non essere più nelle condizioni per praticare sport ad alto livello.
Quando ce ne si accorge, è bene decidere per il ritiro, per salvaguardare il proprio fisico dagli infortuni a cui si è più esposti con l’avanzare dell’età.
Talvolta capita però che nonostante la decisione presa, la persona ancor prima del calciatore, non riesca ad abituarsi alla nuova vita senza sport, come successo a Szczęsny.
Dopo aver appreso la notizia che la Juve non avrebbe più puntato su di lui, l’ex portiere bianconero aveva deciso di appendere gli scarpini al chiodo per potersi dedicare interamente alla propria famiglia.
La chiamata del Barcellona però, gli ha poi fatto cambiare idea, decidendo di rinfilare i guantoni nonostante l’annuncio ufficiale del ritiro di qualche settimana prima.
Il New York Cosmos per rilanciarsi
Tra i vari campioni nella storia del calcio, uno dei più rappresentativi, se non il più rappresentativo, è Pelè.
Non molti però sanno che O’Rey, quando ha smesso di giocare per il Santos nel 1974, aveva anche annunciato il ritiro ufficiale dal calcio giocato, con la promessa di dedicare la sua vita alla famiglia e allo scrivere libri. Promessa che però mantenne con qualche anno di ritardo.
Pelè infatti dopo un anno lontano dal rettangolo di gioco, firmò per il New York Cosmos, negli USA, permettendogli così di continuare a giocare e di guadagnare per altri 3 anni.
La sua carriera concluse ufficialmente quando poi alla leggenda brasiliana venne dedicata un amichevole in suo onore tra Cosmos e Santos per annunciare appunto il definitivo ritiro.
Percorso decisamente diverso è stato quello fatto da un altra leggenda del calcio mondiale, Johan Cruijff.
L’olandese infatti, annunciò il suo primo ritiro all’età di soli 31 anni, quando vestiva la maglia del Barcellona, a causa di alcuni dissidi con l’allenatore.
Suo suocero lo convinse a non abbandonare il calcio, e dopo un breve periodo lontano dal campo, decise anche lui di firmare per il New York Cosmos.
Da lì cominciò un periodo lungo 6 anni in cui Cruijff passò per più squadre, tra cui il grande ritorno all’Ajax e l’inaspettato passaggio al Feyenoord, per poi decidere di ritirarsi ufficialmente all’età di 37 anni.
Nella storia più recente
Se con Pelè e Cruijff, il ritiro è stata una decisione dettata dalla propria volontà, non possiamo dire lo stesso per Renè Higuita.
Sì proprio quell’Higuita della parata a scorpione, quello che si lanciava avanti con la palla partendo dalla propria porta per arrivare a scaricarla sulla tre quarti campo avversaria.
Il portiere colombiano affrontò due ritiri: il secondo che fu poi quello definitivo, dettato dall’età cronologica, il primo invece, fu a causa di un problema che riscontrò dopo esser risultato positivo ad un test antidroga ai tempi dell’Aucas.
Altro fuoriclasse assoluto ad appartenere a questa speciale lista è Arjen Robben, che dopo aver annunciato il ritiro col Bayern Monaco, dopo un solo anno decise di tornare a giocare per il club che lo aveva lanciato da ragazzo, il Groningen.
A seguire in data cronologica, abbiamo poi la brujita, Juan Sebastian Veron, che dopo due anni dal suo ritiro, firma con l’Estrella de Barisso, diventandone anche allenatore oltre che capitano.
Infine, l’ultimo nome da menzionare in questa singolare lista, è Roberto Carlos.
Il terzino, famoso in tutto il mondo per le sue incredibili punizioni, ebbe una storia simile a quella di Veron.
Ritiratosi nel 2012, decise poi di rimettersi in gioco, da allenatore con Dehli Dynomos, per poi accordarsi con la società di partecipare al progetto anche da allenatore.
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