Carnevale (@Shutteerstock)
Il Carnevale, celebrato in tutto il mondo con costumi e festeggiamenti, ha origini profonde che risalgono ad epoche molto remote, quando la religione predominante era quella pagana.
Le sue radici affondano nei Saturnali dell’antica Roma e nelle festività dionisiache del periodo classico greco, durante le quali, si celebrava la fertilità della terra, che dopo l’inverno ricominciava il suo ciclo. Durante questi antichi festeggiamenti, la società si liberava temporaneamente dagli obblighi e dai vincoli, dedicandosi allo scherzo e al gioco. A tal proposito, il proverbio associato al Carnevale, “una volta l’anno è lecito impazzire”, riflette l’antica tradizione di concedersi momenti di eccesso e divertimento, infrangendo per un giorno le regole della vita quotidiana.
Il termine “Carnevale” deriva dal latino carnem levare, che significa letteralmente “eliminare la carne”. Questo perché, inizialmente, il Carnevale era associato al banchetto che si teneva l’ultimo giorno di festeggiamenti (il martedì grasso) prima del digiuno imposto dalla Quaresima. Durante questo periodo, infatti, era vietato mangiare carne, rendendo quindi l’ultimo giorno di Carnevale un momento di eccesso prima dell’inizio del digiuno.
Il Carnevale non ha una data fissa. Inizia la prima delle nove domeniche che precedono la Pasqua, raggiungendo il culmine il giovedì grasso e terminando il martedì successivo, noto come martedì grasso. In alcune parti d’Italia, come per esempio nell’Arcidiocesi di Milano, la festa dura ancora di più, terminando il sabato dopo le ceneri, ritardando così di 4 giorni il periodo del “Carnevalone”.
Le origini del travestimento risalgono ad antiche celebrazioni egizie in onore della dea Iside, nelle quali erano presenti gruppi di persone mascherate. Questa pratica si diffuse anche nell’Impero Romano, ma anche in altre parti del mondo, soprattutto in Oriente. L’uso delle maschere ha sempre avuto lo scopo di ribaltare l’ordine delle cose, trasgredendo la realtà e permettendo alle persone di dimenticare temporaneamente il loro ruolo sociale. Travestirsi durante il Carnevale serviva a rendere irriconoscibili le differenze sociali, cancellando temporaneamente le distinzioni tra ricco e povero. Una volta conclusa la festa, il rituale sociale e l’ordine tornavano a dettare legge nella società.
Le maschere di Carnevale, dalle origini greco-romane, continuano a essere un elemento distintivo di questa festa. Arlecchino, Pulcinella, Balanzone, Pantalone sono solo alcune delle maschere che hanno attraversato i secoli mantenendo la loro rilevanza e il loro significato. Originariamente utilizzate per nascondere l’identità durante i festeggiamenti pagani, le maschere hanno continuato a evolversi nel corso dei secoli, diventando simboli indiscussi di questa festa.
In Italia, ogni regione celebra il Carnevale a modo suo, condividendo la gioia, i colori e la voglia di divertirsi. A Venezia, questa festa è famosa per gli sfarzosi costumi e le maschere, a Viareggio per i carri allegorici e a Ivrea per la celebre Battaglia delle Arance. Ogni manifestazione regionale porta avanti tradizioni uniche del proprio territorio, rendendo il Carnevale italiano unico nel suo genere per varietà e intrattenimento.
Oltre ai festeggiamenti italiani, il Carnevale è celebrato in tutto il mondo con caratteristiche uniche. Quelli di Rio de Janeiro in Brasile, di Nizza in Francia, e di Colonia in Germania sono solo alcuni dei più famosi al mondo. Ciascuna di queste manifestazioni presenta sfilate di carri allegorici, balli, canti e tradizioni locali, offrendo uno spettacolo unico e coinvolgente.
In conclusione, il Carnevale rappresenta una festa ricca di storia, radicata in antiche tradizioni antiche ma ancora viva e coinvolgente. Ogni manifestazione offre una panoramica affascinante riguardo alle diverse culture del mondo, ma quella del Carnevale ci dimostra che il desiderio di lasciarsi andare non solo è senza tempo, ma anche universale.
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