Carnevale è una delle tradizioni più importanti e radicate nella cultura italiana, che negli ultimi anni ha però risentito della ben più influente ricorrenza di halloween, che arriva direttamente dagli States. La tradizione di Carnevale però ha origini nell’antico Impero Romano e in molte zone d’Italia è ancora molto sentita, tanto da attrarre visitatori da ogni dove. In questo articolo scopriremo le origini della ricorrenza, per poi vedere alcuni dei Carnevali a cui vale davvero la pena partecipare.
La festa di Carnevale è legata al mondo cristiano, ma per vedere le sue origini dobbiamo fare un viaggio nell’Impero Romano e, soprattutto, nel paganesimo. Questa festa infatti è legata sia ai Saturnali della Roma antica, sia alle feste dionisiache nel periodo classico greco. Infatti durante queste festività di solito ci si lasciava andare a scherzi e giochi, liberandosi da impegni e doveri. Inoltre persone di ogni classe sociale potevano prendervi parte, dato che dietro le maschere nessuno sapeva chi si celava, se il ricco o il povero. Terminate questo periodo di gioco e ilarità tutto tornava in ordine e ci si rimetteva a lavoro. Un antico proverbio latino ci fa capire meglio le dinamiche:
“Semel in anno licet insanire“.
“Una volta l’anno è lecito impazzire”.
Il nome della festività deriva proprio dall’espressione latina “carnem levare”, che si traduce con “togliere la carne”. Questo perché indicava il banchetto che si teneva l’ultimo giorno (il famoso martedì grasso), prima di iniziare il periodo di astinenza e digiuno della Quaresima, dove non è consentito mangiare la carne. Attualmente il Carnevale non ha una data fissa, in quanto dipende dalla data di Pasqua. Il Carnevale inizia la prima domenica delle nove che precedono la Pasqua, e termina il martedì successivo, il martedì grasso, che precede il mercoledì delle ceneri, inizio ufficiale della Quaresima.
Anche per la tradizione delle maschere dobbiamo fare un passo indietro nel tempo, fino all’antico Egitto. Infatti alcune fonti, tra le quali anche Apuleio, legano la tradizione del mascherarsi ad un rito in onore della dea egizia Iside. Questo rito tipico delle festività in onore della dea, fu importato a Roma quando l’impero si espanse a sud. Questa tradizione del travestimento era presente anche in Oriente. Un esempio lampante è quello di Babilonia, dove si facevano sfilare dei carri rappresentanti la Luna e il Sole e le fasi della creazione della Terra. Queste tradizioni si sono perpetuate negli anni, ma lo spirito rimaneva sempre lo stesso: divertirsi tutti, livellando e ribaltando l’ordine delle cose, senza distinzioni di classi sociali o di altro tipo.
In Italia ogni regione ha il suo modo di festeggiare il carnevale, e alcune città hanno tradizioni molto radicate e importanti per gli abitanti. Come non citare il Carnevale di Viareggio, dove fanno sfilare enormi carri, o quello di Ivrea con la famosa battaglia delle arance, o ancora quello di Sciacca con le tipiche opere in cartapesta. Ma il più famoso è senza dubbio quello di Venezia, che attira visitatori da tutto il mondo, con maschere e sfilate lungo i canali, tipiche di tradizioni secolari.
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