di Sofia Monti
Diverse Regioni italiane stanno iniziando ad assumere dottori da altri Paesi. Il motivo? In Italia sembrerebbe vi sia una vera e propria carenza di medici. È il caso della Calabria, che sta già iniziando ad assumere dottori cubani, ma non solo… anche la Puglia e la Sicilia reperiranno personale medico all’estero.
Carenza di medici: assunzione di personale dall’estero, è polemica
Come reso noto da Il Messaggero, Anaao Assomed (l’associazione dei medici dirigenti) stima che al Sud servirebbero circa duemila medici per Regione, per il 70% nelle aree di emergenza: 2000-2400 in Puglia, circa 2150 in Calabria e dai 2500 ai 2800 in Sicilia. Il Presidente della Calabria Roberto Occhiuto è stato il primo a proporre assunzioni di professionisti extracomunitari per far fronte all’insufficienza di operatori sanitari italiani. Questa Regione avrebbe infatti già iniziato ad assumere personale cubano. Sulla stessa linea di pensiero anche la Puglia nei confronti della vicina Albania e la Sicilia che pensava di ingaggiare medici argentini. Queste proposte sono state viste come un affronto e in tantissimi hanno detto che “prima di assumere medici stranieri sarebbe meglio incentivare quelli italiani”.
Il ricorso al Tar e le altre polemiche
La Cimo Fesmed, una federazione sindacale di medici, ha già fatto ricorso al Tar e intanto il Presidente della Fnomceo (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri) Filippo Anelli ha deciso di scrivere una nota al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La richiesta è quella di rivedere la normativa che permetteva alle Regioni di ricorrere a personale medico estero durante l’emergenza Covid, la quale è stata prorogata fino al 31 dicembre 2023. Anelli spiega infatti che così facendo “si mette a rischio un sistema di controlli e di garanzia per la sicurezza delle cure e per la qualità dell’assistenza […]”.
La situazione al momento
Ad oggi nessuno ha risposto alla lettera del Fnomceo e sembrerebbe anche che le Regioni abbiano cambiato idea sulla questione. Infatti, in Puglia la proposta avanzata sull’assunzione di personale albanese non si è concretizzata, così come la Sicilia ha bloccato il bando rivolto a medici sudamericani. Invece, In Calabria i medici individuati per ora sarebbero solo 84. Adesso le Regioni stanno provando ad avanzare altre proposte per evitare di chiudere reparti o non usare macchinari diagnostici per mancanza di medici e infermieri. Anche perché, in realtà, di medici italiani disponibili ce ne sarebbe, ma i problemi sono gli stipendi troppo bassi e la lontananza del luogo di lavoro, aspetti che fanno rinunciare i professionisti ai bandi. Il problema resta ancora grande, ma al momento le Regioni hanno cominciato ad assumere attraverso cooperative per cercare di arginarlo.
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