Grande vittoria per il Milan di Conceição, che sotto di 2 gol, rimonta l’Inter a Riyad e vince una storica Supercoppa alla seconda presenza sulla panchina del Milan.
Arrivato 4 giorni prima dall’esordio in Supercoppa contro la Juve, per Conceição si prospettava il più difficile dei debutti: esordio con la Vecchia Signora ed eventuale finale con una delle due, forse, migliori squadre in Italia attualmente. L’allenatore portoghese però, che ha sempre fatto della sua tenacia e determinazione i suoi punti di forza, non si è ovviamente dato per vinto ed ha affrontato a viso aperto entrambe le sfide, portando poi a casa il risultato.
Prima la vittoria in rimonta con la Juventus per 2 a 1, punteggio viziato anche da un rocambolesco autogol di Gatti senza il quale la partita sembrava perfettamente in equilibrio, poi il capolavoro contro l’Inter di Simone Inzaghi, ancora imbattuta in questa competizione da quando l’allenatore piacentino siede sulla panchina dei nerazzurrri. Nonostante fossimo abituati a vedere Conceição costantemente serio e sempre concentrato, al fischio finale, neanche l’ex campione di Lazio ed Inter fra le altre, è riuscito a trattenere le lacrime di commozione.
Del resto, quello compiuto dai rossoneri è stata una vera impresa, se consideriamo anche che Conceição è stato l’allenatore del Milan più “veloce” a vincere un trofeo a partire dal 1930.
La gara è stata equilibrata fino al 45′ fino a quando, allo scadere del primo tempo, Lautaro Martinez con una grande giocata destro-sinistro ha battuto Maignan, portando il risultato per 1 a 0 negli spogliatoi. Inizia la ripresa e pronti via, 2 minuti dopo il calcio d’inizio, Taremi trova un grande gol e discorso derby che sembra apparentemente chiuso.
Inzaghi, che questo trofeo lo ha già vinto 5 volte e ha vinto 6 degli ultimi 7 derby, sa benissimo che la gara termina al triplice fischio e che nel calcio basta una scintilla per riaccendere un fuoco che può aumentare progressivamente. Al secondo gol dell’Inter, Conceição tira fuori l’asso nella manica, fuori Jimenez e dentro Leao, da poco rientrato da un infortunio e perciò tenuto in panchina fino a quel momento. Passano letteralmente 2 minuti dal suo ingresso in campo, subito grande sgaloppata con Barella costretto ad atterrarlo: fischio, punizione e Theo Hernandez accorcia le distanze.
A questo punto, a Conceição poco importa del margine di vantaggio sottile dei nerazzurri, decide quindi di inserire Abraham e Loftus-Cheek, per un Milan a trazione anteriore con ben 4 attaccanti più Theo ed Emerson altissimi a dare supporto offensivo.
Lo sbilanciamento in attacco dà i suoi frutti e all’ottantesimo minuto Pulisic fa 2 a 2, per l’esplosione di gioia della panchina rossonera, che diventerà poi putiferio quando Abraham metterà dentro il cioccolatino da scartare, ancora di uno scatenato Leao, firmando il risultato per 2 a 3 e la definitiva vittoria rossonera.
Il derby si sa, in qualsiasi contesto possa arrivare, che si tratti di campionato, di Supercoppa o di qualsiasi altra competizione, è una partita a sé.
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