di Erik Veronese
Dopo il trambusto delle scorse settimane legato all’acquisizione di Activision-Blizzard da parte di Microsoft, si torna finalmente a parlare di Call of Duty. Il franchise, che nel corso degli anni si è affermato sul mercato videoludico, ultimamente sta vivendo un momento di crisi. Proprio per questo motivo, l’azienda statunitense ha deciso di affidare le sorti della serie a Infinity Ward, software house che ha contribuito al fenomeno COD sviluppando la saga di Modern Warfare.
Call of Duty: tra successi e delusioni
Non è un segreto che Call of Duty non sia il gigante che era un tempo e a conferma di ciò ci sono le vendite al di sotto delle aspettative. La stessa Activision ha confermato che il brand non rappresenta più una certezza per i videogiocatori. Ad evidenziare questa affermazione è l’inferiore numero di copie di Vanguard acquistate dagli appassionati. Inoltre anche Warzone sta vivendo una fase complicata. Il battle royale che si è dimostrato un ottimo competitor di Fortnite perde, giorno dopo giorno, molti giocatori e i server si stanno piano piano spopolando. Il motivo dell’abbandono del “capitolo” free to play da parte del pubblico è piuttosto evidente e si può individuare nell’incapacità della compagnia americana di far fronte ai numerosi cheater.
Tuttavia, non dobbiamo dimenticare cosa ha rappresentato Call of Duty in passato ed il perché nel corso degli anni sia diventato l’FPS per antonomasia. I capitoli più riusciti, senza contare la saga di Black Ops, sono quelli sviluppati da Infinity Ward. Non è un caso, quindi, che Microsoft abbia deciso di confidare sugli sviluppatori di Modern Warfare per risollevare le sorti future del brand. Ora, abbiamo la quasi certezza che il capitolo in uscita questo anno apparterrà alla serie sopracitata. Ci auguriamo perciò che il gioco che arriverà sul mercato durante il corso del 2022 sia all’altezza delle aspettative, ma soprattutto speriamo che sappia reggere il peso del nome che porta.
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di Erik Veronese
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