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Call of Duty: Black Ops 6, analisi trailer e anticipazioni sulla storia

di Steven Callea

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A quasi sei anni dall’uscita del quarto capitolo, la serie di Black Ops è pronta a tornare sugli scaffali e a dominare il settore degli sparatutto con Call of Duty: Black Ops 6. L’ultimo trailer ha confermato ancora una volta il periodo storico in cui sarà ambientato il titolo ed ha spiazzato il settore videoludico con l’annuncio che il gioco sarà presente al day one su Xbox Game Pass, segnando una svolta incredibile per il franchise.

I protagonisti del trailer

Il gioco sarà ambientato durante la Guerra del Golfo, il conflitto avvenuto tra il 1990 e  il 1991 che ha visto le truppe americane dispiegarsi nel Kuwait al fine di liberare il Paese dall’invasione irachena. Il live action trailer riporta le parole di cinque personaggi storici che hanno ricoperto un ruolo cruciale durante la guerra: George H.W. Bush, Bill Clinton, Margaret Thatcher, Colin Powell e Saddam Hussein.

Bush era Presidente degli USA durante il conflitto e fu proprio lui a lanciare l’Operazione Desert Storm, ovvero la campagna aerea della guerra del Golfo. Dovette inoltre gestire la diplomazia internazionale ed assicurarsi l’appoggio di stati chiave, tra cui il Regno Unito, di cui era primo ministro Margaret Thatcher. Costei fu una delle prime leader internazionali a sostenere fermamente l’intervento militare degli Stati Uniti contro l’Iraq.

Bill Clinton non ebbe un ruolo diretto durante la Guerra del Golfo, essendo stato eletto presidente dopo la fine del conflitto. Tuttavia dovette gestire le conseguenze della guerra e mantenne pressioni sull’Iraq attraverso sanzioni economiche e operazioni militari limitate. Powell invece era Capo degli Stati Maggiori Congiunti degli Stati Uniti e giocò un ruolo cruciale nella pianificazione e nell’esecuzione delle operazioni militari durante la guerra.

Ultimo, ma in realtà il più importante, Saddam Hussein, presidente dell’Iraq e artefice della guerra. Le sue ambizioni territoriali e il desiderio di controllo sulle riserve petrolifere del Kuwait portarono alla condanna internazionale e all’intervento militare di una coalizione anti-Iraq.

Verità e menzogna

Le parole di queste figure nel filmato rimandano continuamente alla contrapposizione tra vero e falso e quindi allo slogan cardine di Black Ops 6: “The truth lies”. Il gioco dovrebbe ricollegarsi a Call of Duty: Black Ops Cold War. Infatti, i documenti sul sito di BO6 sembrano riferirsi ad Adler, uno dei personaggi principali del titolo del 2020.

Il concetto di bugia, inoltre, potrebbe riguardare gli intrighi politici che si celano dietro al conflitto in Kuwait. Mentre la guerra fu legittimata dalla propaganda come dedita alla liberazione del Kuwait, esistono diversi “segreti” dietro ad essa. Questi riguardano interessi petroliferi, uso della propaganda ed armi di distruzione di massa.

Su queste premesse avverranno le Black Ops. Le missioni potrebbero svolgersi tra America, Europa e Medio Oriente. Dovrebbe tornare l’amata modalità Zombies. Il gioco dovrebbe uscire nel corso della fine dell’anno corrente, com’è solita fare Activision.

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