di Cristian Castellini
A metà inoltrata della stagione 2023/24, possiamo già notare come alcune squadre siano molto indietro rispetto agli obiettivi di inizio stagione. Ecco a voi una selezione di società in crisi nei principali campionati di calcio d’Europa…
LaLiga: Siviglia
La squadra campione dell’Europa League in carica sta continuando il suo periodo nero in campionato. Il Siviglia di Sergio Ramos si trova attualmente 16esimo ne LaLiga, a un solo punto dalla zona retrocessione. Una tragedia sportiva, alla quale si aggiunge l’uscita dai gironi di Champions League al quarto posto, nonché l’eliminazione dalla Copa del Rey per mano dell’Atletico Madrid.
L’obiettivo stagionale rimasto agli andalusi è la salvezza, nonostante la rosa sulla carta possa competere anche per le prime 7 posizioni di classifica, ma il progetto basato sulla valorizzazione di giocatori sottoperformanti di altri campionati si sta sbriciolando. Le 5 reti subite da parte del Girona in Catalogna e l’ultimo pareggio anonimo ottenuto in casa contro l’Osasuna hanno tolto ulteriori speranze a una squadra che sta vivendo un vero e proprio psicodramma.
Ligue 1: Lione
Nella sedicesima posizione della Ligue 1 a 18 squadre, fra Metz e Clermont, si trova una nobile del calcio francese. L’Olympique Lyonnais, con 11 sconfitte in 19 partite, si trova nella zona di classifica che condanna ai playoff per non retrocedere. Se si pensa al decennio 2000-2010, quando il Lione era la squadra dominante del calcio francese, la situazione in cui si trovano oggi Lacazette e compagni sembra ancora più incredibile. In un decennio, con l’imposizione del Paris-Saint Germain, il potere dell’OL è crollato, fino alla sedicesima posizione in classifica di oggi. Stando ai valori di mercato Transfermarkt, il Lione è l’ottava squadra della Ligue 1. Rispetto al potenziale medio della rosa, quindi, si trova ben 8 posizioni indietro. E la recente sconfitta casalinga per 2-3 contro il Rennes non ha certamente migliorato la situazione.
Serie A: Napoli
Tutti ricordiamo cos’era il Napoli la scorsa stagione. Una squadra che ha incantato l’Europa, che ha vinto un campionato di Serie A da sfavorita con ben 16 punti di vantaggio, e che nel fare ciò è riuscita a guadagnarsi i primi quarti di finale di Champions League della sua storia. Un’impresa a pieno titolo, e si sapeva sarebbe stato difficilissimo replicarla. Nessuno però si sarebbe aspettato un tracollo simile. I partenopei, senza considerare il match da recuperare contro il Sassuolo, si trovano in nona posizione nella Serie A, nonostante soltanto 4 punti li separino dalla zona Champions League. Sono 22 invece i punti di distanza dall’Inter capolista, un’enormità. Un divario che, se si manterrà sino a fine stagione, sarebbe addirittura peggiore di quello ottenuto dal Milan campione d’Italia in carica la scorsa stagione. I rossoneri infatti hanno chiuso la Serie A 2022-23 a 20 punti dallo stesso Napoli.
Il tracollo non è stato evidente solamente in termini di risultati, ma anche di gioco e di motivazioni della squadra. La sensazione è che tutti i giocatori abbiano la “pancia piena”, e a molti la maglia del Napoli sembra stretta. Victor Osimhen, fra infortuni e Coppa d’Africa, ha giocato pochissimo e sembra sulla strada verso una grande squadra europea. Kvaratskhelia è l’ombra di se stesso, così come Lobotka e Zielinski. Lo spirito dei campioni si è spento, anche se gli obiettivi stagionali restano due: andare avanti in Champions League e centrare la qualificazione alla massima competizione europea per la prossima annata.
Bundesliga: Union Berlino
L’Union Berlino è la squadra che ha scaldato il cuore di qualsiasi appassionato. Una società in crescita costante, proveniente dalle basse leghe del calcio tedesco, che ha riportato la città di Berlino in Champions League dopo più di 20 anni. Eppure, nonostante il buon calciomercato e rinforzi come Robin Gosens e, nella prima parte di stagione, Leonardo Bonucci, l’Union si è spenta tutto d’un tratto. Il buon girone di Champions, nonostante sia stato chiuso all’ultimo posto, è stato il palliativo per un percorso in campionato doloroso, che solo nelle ultime giornate ha consentito alla squadra di Köpenick di mettersi a 5 punti di distanza dalla zona retrocessione.
Premier League: Newcastle
La Premier League è il campionato più difficile che esista nel calcio moderno, si sa. Il livello delle squadre è altissimo, anche in quelle di medio-bassa classifica. Il Newcastle, reduce dal quarto posto conquistato la scorsa stagione davanti a “corazzate” come Liverpool, Tottenham e Chelsea, sembrava pronto al salto di qualità. Il ricchissimo fondo PIF e gli incassi per la qualificazione in Champions League avevano dato grandi speranze ai tifosi delle “Magpies“, che sono state nettamente deluse. Il “girone della morte” in Coppa dei Campioni è stato un boccone amaro, e i bianconeri lo hanno chiuso al quarto posto dopo la sconfitta casalinga contro il Milan. Inoltre le 4 sconfitte consecutive negli 5 ultimi match, interrotte dall’ultima vittoria contro l’Aston Villa, hanno relegato il Newcastle a un momentaneo settimo posto, aprendo la pista al sorpasso del Chelsea che ha una partita in meno. Insomma, le “Magpies” dovevano stupire, e finora non ci sono riuscite.
Menzioni speciali: Chelsea e Ajax
Il Chelsea di Mauricio Pochettino è un fallimento gestionale su tutta la linea, il cui primo colpevole va trovato nella persona di Todd Boehly. Ciononostante, i valori della rosa sono troppo importanti e i “Blues” stanno lentamente rialzando la china. Il 25 febbraio si giocheranno la Carabao Cup in finale contro il Liverpool, mentre in campionato l’apporto di Cole Palmer ha riportato il Chelsea nella “zona europea” della classifica.
L’Ajax, dominatore dell’Eredivisie nello scorso decennio, ha lasciato andare alcuni giocatori simbolo come Dušan Tadić e Davy Klaassen, ingaggiando diversi giovani. Lo shock della prima parte di campionato ha addirittura avvicinato i “lancieri” allo spettro della retrocessione. Ora la squadra di Amsterdam si trova quinta in classifica, a un passo dall’AZ Alkmaar, anche grazie al lavoro del nuovo tecnico Johannes Nicolaas van ‘t Schip, che ha trovato il modo giusto di far giocare i ragazzi appena acquistati.
Dati: Transfermarkt
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