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Calcio: 5 squadre vincenti provenienti dalle divisioni inferiori

di Cristian Castellini

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Nel calcio moderno i vari campionati sono dominati dalle squadre storiche. Basti pensare a Liverpool, Arsenal e Manchester United in Inghilterra, e a Juventus, Inter e Milan in Italia. Squadre raramente fuori dalle prime posizioni, che spesso però vengono affiancate da grandi sorprese, emerse dagli inferi dei campionati minori, e che spesso riescono anche a vincere e convincere. Vediamo insieme alcuni esempi…

Raków Częstochowa (Polonia)

Questa stagione ha consacrato un progetto sempre più vincente che sta sparigliando le carte nel campionato polacco. L’Ekstraklasa ha un nuovo padrone, ed è il Rakow Częstochowa, una squadra che dal 1921, anno di fondazione, non aveva mai vinto il titolo polacco. La storia recente del club è fatta di successi, ma tutto è iniziato dalla IV Liga, campionato nel quale il Rakow retrocesse nel 2001. Dalla quarta divisione al trionfo nazionale per Częstochowa, città slesiana di circa 220 mila abitanti.

Il Rakow non è propriamente una “novellina” della massima divisione, visto che per alcune stagioni assaggiò il calcio che conta negli anni ’90. Un’esperienza che però non ha lasciato tracce nel palmarès, a differenza di quella iniziata con la promozione in Ekstraklasa nel 2019. Con Marek Papszun in panchina, nell’arco di 4 anni la squadra rossoblù ha vinto 2 coppe e 2 Supercoppe di Polonia, oltre al campionato di quest’anno. La sconfitta ai rigori nell’ultima edizione di Supercoppa contro il Legia Varsavia, giocata il 15 luglio, non ferma l’esplosione sportiva “improvvisa” del Rakow, che merita di essere raccontata. Infatti, questa squadra è romai diventata una realtà affermata del calcio polacco.

Chievo Verona (Italia)

Una storia che ci tocca da vicino, iniziata con la promozione della squadra in Serie B nel 1994, dopo 65 anni trascorsi fra leghe regionali, Serie C2 e C1. Con la promozione in Serie B la storia di Chievo, frazione veronese di circa 5000 abitanti, è cambiata per sempre. Accompagnato da Luigi Delneri, allenatore fra 2000 e 2004, il ChievoVerona raggiunse la Serie A, ma non solo. Infatti alla prima stagione nella massima divisione i gialloblù agguantarono il 5° posto, imponendosi nelle stagioni successive come presenza fissa nella metà della classifica di Serie A. Grazie alle prestazioni in campionato i clivensi giocarono la Coppa UEFA e anche un turno preliminare della Champions League, a seguito delle penalizzazioni dovute a Calciopoli. La stessa stagione retrocessero, tornando in Serie A dopo un solo anno di calvario.

Il Chievo, che ormai era una squadra consolidata nel nostro campionato, nel 2019 retrocesse in Serie B, da dove scomparve nel 2021. Problemi giudiziari e finanziari hanno portato la favola del ChievoVerona al fallimento, e oggi la società opera solo nel settore giovanile. Ma visto che le belle storie non possono finire così, Sergio Pellissier, bandiera dei gialloblù, ha fondato la società F.C. Clivense, appena promossa in Serie D dall’Eccellenza Veneta. L’ex calciatore sta cercando di acquisire il titolo sportivo del ChievoVerona, per consentire la rinascita della leggenda.

RB Leipzig (Germania)

Il RasenBallsport Leipzig, nome che che cela per questioni legali quello della proprietaria Red Bull, è una società nata molto recentemente. 19 maggio 2009 è la data di fondazione; da allora, 14 anni di grande successo sportivo, iniziati dalla Oberliga Nordost, divisione regionale tedesca. Red Bull stava cercando di imporsi nel mondo calcistico, e dopo aver acquisito il titolo sportivo dello Sport Verein Wüstenrot Salzburg nel 2005 fondando il RB Salisburgo, decise di approdare in altri campionati, fra cui quello tedesco.

Acquisita la squadra e il titolo sportivo del SSV Markranstädt, il colosso di energy drink austriaco ha finanziato l’ascesa della città di Lipsia a livello calcistico. Colui che ha accompagnato il RasenBallsport Leipzig alla gloria è stato senza dubbio Ralf Rangnick, nelle vesti sia di direttore sportivo che di allenatore. Riuscì a portare il club dalla quarta alla prima divisione fra 2012 e 2016, allenandolo di persona nelle ultime due stagioni.

Dall’arrivo in Bundesliga, il RB Leipzig è riuscito a costruire ogni anno delle formazioni altamente competitive, composte prevalentemente da giovani talenti. Fra questi basti ricordare Timo Werner, Naby Keïta e Dayot Upamecano, per finire con profili del calibro di Christopher Nkunku, appena trasferitosi al Chelsea, e Joško Gvardiol. A eccezione della stagione 2017-18, il Lipsia è sempre riuscito a qualificarsi ai gironi di Champions League, anche dopo il primo anno in Bundesliga chiudendo addirittura al secondo posto. Una storia di eccellenza e grande lavoro, che ha forgiato una delle prime 16 squadre d’Europa basandosi sugli ottavi di finale della scorsa Champions.

Josko Gvardiol (@Shutterstock)

Istanbul Başakşehir (Turchia)

Anche qui si parla di una squadra di recente fondazione. Risale al 1990, sotto la sigla di ISKI SK, dando il via a una lenta scalata delle gerarchie del calcio turco, culminata con la promozione in Süper Lig del 2007 sotto la guida tecnica di Abdullah Avcı. Escludendo la stagione 2013-2014, trascorsa in seconda divisione, il club è rimasto nel massimo livello ininterrottamente, consolidandosi negli anni come squadra di medio-alta classifica. Questo almeno sino all’ingaggio di Okan Buruk, vecchia conoscenza dell’Inter, come allenatore. Alla sua prima stagione da tecnico infatti è riuscito a trionfare in campionato, portando il Başakşehir sul tetto della Turchia.

Insomma, la squadra scelta da Mesut Özil come ultima meta prima del ritiro è una piacevole sorpresa nel novero delle squadre turche più vincenti degli ultimi anni.

Independiente del Valle (Ecuador)

Qualcuno pensa che al gioco del calcio si gioca con i piedi. Son gli stessi che pensano che al gioco degli scacchi si usano le mani

Una frase che probabilmente avrete già sentito. Infatti è stata riportata da Lele Adani durante un discorso elogiativo di questa società ecuadoriana, estrapolata da una targa situata nei pressi del suo stadio. Anche l’Independiente del Valle merita un posto speciale in questa lista, un club non europeo che è stato in grado di raggiungere alti livelli in poco tempo. Nonostante sia stato fondato nel 1958, il club ha debuttato nella Primera Categoría Serie A del Paese sudamericano solamente nel 2010, avendo militato nei bassifondi del calcio ecuadoriano per decenni.

Consolidatosi gradualmente nella massima divisione, l’Independiente è riuscito a vincerla nel 2021, ma prima di questo trionfo gli ecuadoriani avevano già conquistato la Coppa Sudamericana, equivalente alla “nostra” Europa League, nel 2019. Un successo raddoppiato nel 2022, anno in cui è arrivata anche la prima Coppa d’Ecuador. In questa stagione i nerazzurri sono riusciti ad accaparrarsi la Supercoppa ecuadoriana, perdendo però la UEFA CONMEBOL Club Challenge, disputata contro il Siviglia, campione d’Europa League, il 19 luglio (fonte: UEFA).

La chiave di questa crescita costante? Senza dubbio la grande capacità dell’Independiente del Valle di trovare e sviluppare talenti in tutto l’Ecuador e il Sudamerica. La squadra del distretto Pichincha, infatti, è diventata una delle più importanti scuole calcio del continente, creando enormi prospettive per se stessa ma anche per la nazionale ecuadoriana.

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