di Redazione NCI
Pasquale Golia, noto e apprezzato fotografo calabrese, era da tempo vittima delle angherie di uno steward, collega della società sportiva “Cosenza Calcio“. L’uomo ha dichiarato di aver sopportato a lungo e in silenzio le vessazioni professatigli dal compagno di lavoro, salvo poi decidersi, sabato pomeriggio, a denunciare tutto.
“Una discriminazione bella e buona per il solo fatto di essere fisicamente diverso. Ora però non ci sto più”, sono alcune delle parole con cui il coraggioso Golia ha evidenziato l’ingiusto trattamento. Pasquale ha scelto di render pubbliche le umiliazioni, gli sbeffeggiamenti, i mille tentativi di sopruso riservatogli per porre fine a questa persecuzione. E per essere sicuro di raggiungere il proprio obbiettivo si è rivolto apertamente al club calcistico sopracitato, gettando altri suoi operatori nel turbine della gogna mediatica:
“Il tutto nel silenzio di chi dovrebbe vigilare anche su chi è chiamato a garantire la sicurezza nello stadio ma che evidentemente preferisce fare altro o meglio fare il bullo con chi, come me, per essere lì ha dovuto fare gavetta, iscriversi ad un ordine professionale e mettersi ogni domenica in gioco. Una discriminazione bella e buona per il solo fatto di essere fisicamente diverso. Ora però non ci sto più. Voglio fare il mio lavoro con la giusta serenità e non essere vessato da un bullo travestito con una casacca gialla. Purtroppo nel calcio ed a Cosenza succede anche questo. Ora mi aspetto che la società Cosenza Calcio, in prima linea contro le discriminazioni, intervenga. Lo farò anch’io denunciando la cosa pubblicamente ed alla Lega B. Cose simili non debbono accadere, non posso accettare di essere bullizzato solo per il mio aspetto fisico!!!“.
Mai più bullizzato, la fine del martirio
In tantissimi hanno condiviso e commentato il post con cui l’uomo ha palesato il tutto. Innumerabili sono stati i messaggi di solidarietà e innumerevoli sono state le persone che si sono rivolte al fotografo con affetto, destinando un sentimento di compassione al povero vigliacco che ha perso il posto allo stadio. È una vittoria dell’audacia, dell’intrepidezza e della professionalità grazie alla quale il talentuoso Golia potrà continuare a ritrarre i suoi atleti preferiti con una diversa serenità.
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di Gabriele Nostro
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