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Brasile assediato dal caldo: a Rio de Janeiro percepiti 58,5 gradi centigradi

di Francesco Ferri

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Il Brasile è assediato dal caldo in questo periodo. Attualmente, come riportato da TGCOM 24  l’allerta rossa riguardo al meteo è prolungata fino a venerdì. Questo per colpa del fenomeno del “Niño”, fenomeno meteorologico destinato a durare fino ad aprile. Le temperature percepite a Rio de Janeiro hanno raggiunto i 58,5 gradi centigradi.

Caldo anomano

Dopo il picco del 12 novembre, con 37,2 gradi e un’umidità del 15% a Brasilia, le principali città del Brasile segnalano temperature da capogiro: tra i 39 e i 42 gradi, con una punta massima di 45,5 gradi centigradi registrata a Rio de Janeiro. Come già detto, però, la temperatura percepita è molto più alta, addirittura 58,5 gradi. Sono migliaia, infatti, le persone che si riversano sulle spiagge del Paese alla ricerca di un po’ di refrigerio dal caldo torrido. Secondo i meteorologi si tratta di un “novembre atipico“. Questo a causa di temperature ben più elevate rispetto alla media, oltre a minori precipitazioni. La causa sarebbe da ricercare nel “Niño“, nel riscaldamento globale e nel cambiamento climatico.

Temperature record in Sud America

Queste temperature roventi non colpirebbero solo il Brasile, anche la Bolivia ha emesso un’allerta rossa per l’ondata di caldo in sette dei nove dipartimenti dello Stato. Anche qui si prevede che le temperature massime raggiungeranno picchi fra i 38 e i 44 gradi centigradi. Insieme al caldo sono quindi schizzate alle stelle le domande di elettricità in Brasile a causa dell’utilizzo massiccio di ventilatori e condizionatori, i quali hanno causato diverse interruzioni di corrente sia a San Paolo che a Rio de Janeiro. Altro allarme riguarda gli incendi, infatti nelle prime due settimane di novembre sono già stati registrati 2387 roghi. Il fenomeno del “Niño” che appare ogni 7-10 anni e regola le correnti lungo la costa del Pacifico, sta per entrare nella fase più intensa del suo ciclo. Secondo le ultime proiezioni degli esperti la perturbazione dovrebbe vivere la sua fase più calda proprio fra novembre e gennaio, per poi continuare fino alla primavera nell’emisfero nord.

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