Al minuto 17 di Fiorentina-Inter, valida per la 14^ giornata di Serie A, Edoardo Bove ha subito un arresto cardiaco in campo che ha portato l’intero mondo del calcio a stare col fiato sospeso per diverse ore, fino a quando non è stato ufficialmente scampato il pericolo.
Primo dicembre, al Viola Park va in scena una partita tra 2 delle squadre più in forma del nostro campionato: Fiorentina-Inter, entrambe vogliose di vincere e di portarsi i 3 punti a casa.
Al diciassettesimo minuto del primo tempo, Edoardo Bove si accascia a terra, con arbitro e giocatori che si rendono conto subito della gravità della situazione e richiedono l’immediato intervento dello staff sanitario.
Il primo ad intervenire è il suo compagno di squadra Cataldi che, scherzo del destino, aveva vissuto fino a pochi mesi prima una grande rivalità con Bove, avendo giocato diversi derby di Roma da avversari.
Fortunatamente, l’ex Lazio aveva partecipato 5 anni prima ad un corso di primo soccorso con la sua ex squadra, portandolo così ad avere le competenze necessarie per evitare il soffocamento, salvandogli così la vita.
A seguire poi c’è stata solo tanta, anzi tantissima paura di non rivedere più il sorriso di un ragazzo che a 22 anni sembrava aver trovato la quadra giusta per fare il passo in avanti che lo avrebbe finalmente proiettato a fare il definitivo salto di qualità.
Dopo esser stato immediatamente traportato al pronto soccorso in ambulanza, al Franchi cala un silenzio tombale.
Tutti i presenti sono costantemente alla ricerca di aggiornamenti sulla condizione della salute di Bove, fino a quando finalmente non viene fuori la notizia che il centrocampista viola ha riacquisito i sensi ed è tornato a essere cosciente.
Una volta scongiurato il pericolo, la domanda che tutti si pongono è: “E ora?”. Beh cosa ne sarà del futuro di Bove, saranno gli esami strumentali del caso a dircelo.
Se Bove risulterà idoneo potrà serenamente tornare a giocare, ma bisognerà prima accertarsi che per farlo non necessiti di un ICD, ossia uno stimolatore cardiaco che interviene in caso di nuovo cortocircuito, come quello impiantato nel cuore di Eriksen dopo quel tragico 12 giugno 2021.
I compagni lo sono andati a trovare in ospedale, con il ragazzo che li ha rassicurati circa le sue condizioni, chiedendo esplicitamente alla squadra di continuare a giocare e di vincere le prossime gare anche per lui.
Inoltre Palladino ha organizzato una videochiamata preallenamento per permettere a Bove di esprimere ulteriormente la sua volontà di vedere i compagni all’opera già mercoledì contro l’Empoli in Coppa Italia.
Il ragazzo è cosciente del rischio che ha corso e attualmente si trova ancora in terapia intensiva, ma ha cercato di rasserenare tutti dicendo di star bene e che vuole tornare a giocare il più presto possibile.
Chiaramente le condizioni attuali impediscono all’ex Roma di essere dimesso così precocemente, ma l’ottimismo con cui sta affrontando la questione, donano un bagliore di speranza alla sua famiglia e a tutti gli appassionati di calcio.
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di Alessandro Calabrese
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