La tecnologia del Bluetooth, diversi anni fa, fu una vera svolta per i primi cellulari e apparecchi portatili. Con gli amici era routine scambiarsi foto, video e musica grazie a questo pulsante che, in breve tempo, consentiva di trasferire i file da un telefono all’altro.
Con il passare degli anni, la tecnologia e la navigazione in Internet si sono sviluppate ed evolute, e la B blu ha perso importanza. Per i ragazzi nati nei primi anni tra il 1995 e il 2000 è stata una vera e propria salvezza per la condivisione di materiali di tutti i tipi. Ora viene utilizzato maggiormente per il collegamento di cellulari ad auricolari e casse per la musica, connettendo via onde radio i dispositivi.
Non tutti però sapranno da dove proviene il nome “Bluetooth”, e soprattutto da cosa derivi il famosissimo logo composto da una lettera B stilizzata. Andiamo quindi a scoprire insieme i retroscena di questa curiosa storia.
Incredibilmente, il significato del famoso marchio è un cognome. Infatti, la parola Bluetooth deriva dal re vichingo Harald Bluetooth Gormsson (conosciuto come Aroldo I di Danimarca), vissuto tra il 911 e il 986 d.C.
Questo sovrano è ricordato principalmente per essere stato il primo ad unificare sotto un unico regno le terre di Danimarca, Svezia e Norvegia, sia religiosamente che politicamente. Convertì molti popoli al Cristianesimo e avvicinò diverse culture che, fino ad allora, erano state acerrime rivali. Ma cosa c’entra tutto ciò con la tecnologia?
“Le navi vichinghe” era il libro appena terminato di leggere l’ingegnere Mattison, dipendente dell’azienda Ericsson, proprietaria del marchio. Parlando del testo appena letto insieme al collega Kardach, un altro ingegnere, rimasero entrambi affascinati dalle gesta di Aroldo I e si pensò che il nome del re potesse essere perfetto per il loro progetto, ovvero unificare i dispositivi a livello tecnologico. Dopo intense ricerche, si decise di chiamare questo sistema come la principale linea di ispirazione: il cognome del vichingo, Bluetooth.
Il simbolo è semplicemente la somma delle lettere iniziali del nome e cognome del diretto interessato. La moderna lettera H venne tramutata nella runa scandinava ᚼ, Hagall (grandine); la B invece, fu trasformata nella runa Berkanan ᛒ (betulla). L’unione delle lettere nordiche diede vita al familiare logo che ancora oggi è conosciuto universalmente.
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Di Enea Bacciocchi
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