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“Better Call Saul”, l’incredibile retroscena: in origine Chuck non doveva essere il villain…

di Andrea Montanaro

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Quante volte l’idea iniziale di un progetto viene stravolta in corso d’opera? Sicuramente tante, ma quasi sempre accade per un valido motivo. È anche il caso di Better Call Saul che, in base a quanto emerso da nuove dichiarazioni, sarebbe dovuta essere gestita in modo totalmente differente da come abbiamo visto; andiamo a vedere nel dettaglio i cambiamenti che ha subìto prima della pubblicazione…

Better Call Saul, ma…

La serie TV spin-off di Breaking Bad è stata recentemente premiata ai BAFTA Awards in tre categorie (serie drammatica, attore protagonista per Bob Odenkirk e attore non protagonista per Giancarlo Esposito). La trama della serie però, avrebbe subìto un importante cambiamento, in base a quanto dichiarato da Rhea Seehorn, che nella serie interpreta il personaggio di Kim Wexler.

La stessa attrice ha infatti rivelato in un’intervista rilasciata a “The Rich Eisen Show” curiosi dettagli che riguardano il progetto originale della serie…

L’intervista a Rhea Seehorn e la curiosa rivelazione

Stando a quanto affermato infatti, i piani iniziali per il villain della serie Chuck McGill (Michael McKean) erano ben diversi da quelli che abbiamo visto andare in scena in Better Call Saul, su Netflix:

“C’erano molti elementi che sono cambiati. Il grande Michael McKean che interpretava Chuck, un tempo doveva essere la cosa che ti faceva vedere il lato tenero di Jimmy. Jimmy sarebbe diventato subito Saul, credo entro la prima stagione, e Chuck sarebbe stato questo invalido di cui prendersi cura, ma Michael McKean lo ha interpretato con tale gravità e così tanta complessità ed espressività che loro hanno detto, ‘Oh, penso che questo sia un nemico formidabile’.

Poi è arrivato Patrick Fabian che interpretava Howard, e poi c’era questa complessità: è facile immaginare su di lui che sia una cosa semplice, ma la stava interpretando con maggior enfasi, e poi io ero in queste scene in cui lei [Kim] parla molto poco, ma è costantemente presente e osservante, e ho pensato che non parlare in una stanza può essere una posizione di debolezza o una posizione di potere, e trovo quest’ultima più interessante.

Quindi stavamo tutti arrivando ai nostri personaggi in quel modo e le cose sono andate tutte in frantumi; all’improvviso Michael McKean era il nemico e io ero il suo cuore, e Howard era la persona su cui Jimmy stava scaricando tutto e che non se lo meritava. Era interessante”.

Di seguito trovate il video integrale dell’intervista a Rhea Seehorn.

Che ne pensate di queste dichiarazioni? Secondo voi hanno gestito bene il personaggio o avrebbero dovuto rispettare l’idea iniziale? Fatecelo sapere su Instagram e continuate a seguirci qui sul nostro sito di Nasce, Cresce, Streamma.

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