Le più grandi banche del mondo hanno investito l’incredibile cifra di 3,8 trilioni di dollari nelle industrie dei combustibili fossili in cinque anni. Questo lo rivela un nuovo rapporto di un gruppo di ONG. L’intento è quello di sensibilizzare il mondo su quanto ancora c’è da fare per l’ambiente
Il rapporto, “Banking on Climate Chaos”, mostra che le 60 maggiori banche del mondo, anziché salvaguardare l’ambiente, hanno effettivamente aumentato i loro investimenti in combustibili fossili dal 2016, l’anno successivo all’accordo di Parigi. Il picco è stato raggiunto nel 2019, con investimenti totali di $ 824 miliardi. Quel totale è diminuito del 9% nel 2020, in linea con il calo globale della domanda di carburante causato dalla pandemia di coronavirus.
A livello globale, le banche statunitensi sono le peggiori colpevoli quando si tratta di finanziamento dei combustibili fossili, con JPMorgan Chase al primo posto. Questa banca ha investito $ 316,7 miliardi in combustibili fossili, in particolare nelle compagnie petrolifere e del gas. Al secondo posto la banca Citi, colpevole del finanziamento di 100 aziende con quelli che le ONG hanno descritto come “i peggiori piani di espansione dei combustibili fossili”. Queste comprendono il gigante petrolifero ExxonMobil e la società di oleodotti e gasdotti Enbridge. La banca Wells Fargo, nel frattempo, è stata insignita del titolo di più grande finanziatrice delle trivellazioni per il suo sostegno alle società estrattive, del petrolio e del gas.
In Europa, la banca britannica Barclays, l’ex sponsor della Premier League per capirci, è stata la più grande sostenitrice dei combustibili fossili, investendo circa 144,9 miliardi di dollari in trivellazioni e carbone. E nonostante abbia messo in atto politiche per tagliare gli investimenti nel carbone, la banca francese BNP Paribas si è rivelata anch’essa una grandissima sostenitrice dei combustibili fossili, con un totale di 120,8 miliardi di dollari di investimenti principalmente in quel settore.
“Questo rapporto serve come campanello d’allarme per le banche che pensano che i vaghi obiettivi ‘net-zero’ siano sufficienti per fermare la crisi climatica”. Così ha affermato Lorne Stockman, analista di ricerca senior per Oil Change International, una delle ONG che hanno redatto il rapporto. “Il nostro futuro va dove scorre il denaro e nel 2020 queste banche hanno investito miliardi per rinchiuderci in un ulteriore caos climatico. Le banche devono concentrarsi sulla riduzione della produzione di combustibili fossili ora, piuttosto che su un obiettivo lontano e insufficiente in un lontano futuro. Il tempo delle mezze misure è finito”.
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Di Stefano Ceresoli
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